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Vettel samurai: voto 7. Ferrari iattura: e se chiamassero Briatore? F1, le pagelle del Gp di Spagna

Leonardo Filomeno
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Verstappen - L'unico a tener testa alle astronavi di Stoccarda. Vola. Lo sganassone a Bottas è da antologia. E a fare la gara è lui e non una macchina che francamente è poca roba. 10.

Hamilton - Cosa vuoi dire ad uno che fa un altro weekend eccellente ed è a meno 3 da Schumacher? Ah, sì. Il gregario Bottas si concede una piccola beffa. E all'ultimo gli strappa il giro veloce. Bazzecole. 9.

Vettel - Muretto Ferrari confuso. Prima gli dicono una cosa, poi l'altra. Il samurai rosso ha un sussulto. Al diavolo l'usura, gestisce bene le gomme e va fino in fondo. Tanto "da perdere ho zero". Stroll e Sainz se lo pappano. Ma il settimo posto è grasso che cola, se pensiamo che anche la macchina è una iattura. 7

Gasly - In qualifica super, con Albon dietro. In griglia d'arrivo, lo stesso. Si è svegliato! 6 e mezzo.

Sainz - Il futuro valletto di Charles si sveglia e torna a spingere. E' di nuovo il 'primo degli altri'. Dopo le Mercedes rosa, ovviamente. 6

Raikkonen - Se Vettel in crisi di nervi dovesse alzare i tacchi anzitempo, sarebbe il caso che a Maranello lo richiamassero, regalandogli un 'finale' degno di un passato glorioso. Super impegno nelle qualifiche. Gara nei limiti di un'Alfa che è una scassata macchinetta. 6.

Leclerc - Per 'Carletto' si mette malaccio. Si gira al 37esimo. Problema elettrico. In Ferrari "non funziona niente" dirà dopo. Prima le prova tutte. Con Norris lotta all'inverosimile ma niente. 6. Perché continua a crescere. E per l'ardore.

Albon - Gli sbagliano la strategia, piazzandogli le hard, e si fa sentire giustamente ai box. Torna a fare l'Albon. Ma solo un po'. Basterà o diamo un'altra chance a Gasly? 5.

Stroll -  Dopo una buona partenza, fa il minimo sindacale, pur guidando una super macchina. Ricordiamoci che a Silverstone, per non farlo sfigurare, papà Lawrence ha fermato all'ultimo Nico. Che imbarazzo. 5.  

Norris - Un lampetto quando si protegge da Charles. Decimo. Il podio austriaco è un ricordo ormai scalfito nel tempo. 4.

Ricciardo & Ocon - Il bellone degli spot riesce ancora a non andare a punti. Sopravvalutato. Fa cilecca di nuovo. Peggio di lui solo il compare Ocon, che almeno si rifà con qualche sorpassino. Ad entrambi 3 e non di più.

Perez - Non vede nemmeno le bandiere blu e gli rifilano 5 secondi di penalità. Da quarto a quinto. Lo beffa finanche Stroll. 3.

Bottas - Partenza disastrosa. Il giro veloce beffato ad Hamilton è l'unico segnale di vita. Spregiudicatezza questa sconosciuta. E all'inizio gira sui tempi di Verstappen. Con una Mercedes. 2.

Ferrari - "Servirebbe un Briatore" provoca Ecclestone. Ma mica tanto. Sarebbe una benedizione per Maranello. 1.

Kvyat - Al 46esimo si ritrova quinto. A culo. Poi si riprende con forza il solito anonimato. 1.

Magnussen - A un certo punto si ritrova nono. San Gennaro s'è poi defilato. Colpo di sonno, box e solito disastro. 1.

Russell & Latifi -  Presto a Chi l'ha visto. 0.

Grosjean - Vuole strappare lo scettro dei testacoda a Vettel? E' sulla buona strada. Ne fa uno all'ultimo. A metà. E prima inchioda mentre Kimi arriva. Da Oscar. - 2.

Giovinazzi  - Il cordolo toccato nelle qualifiche è niente. Tiene il meglio alla fine quando col mitico Grosjean va a ruotate. Investigazione. I Franco & Ciccio delle 4 ruote. -2.

Fia e Racing - E' desolante la solitudine di Renault e Ferrari nell'appellarsi contro la molle sentenza della FIA sulle Racing, fotocopia delle Mercedes 2019. In più fa davvero sorridere che gli uomini di Stoccarda si sentano attaccati dalla FIA stessa sul party mode, bottone Mercedes che incrementa le prestazioni della macchina. D'altronde la Federazione stessa ha ammesso le difficoltà nel comprendere fin dove possa spingersi l'opacità di certi team. Ennesimo macigno sulla credibilità della Formula 1. N.C.

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