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Andrea Pirlo al primo bivio da allenatore: salvare Champions e panchina

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Valerio Felletti
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Un bivio per svoltare e non complicarsi il futuro. Andrea Pirlo sa quanto possa essere importante ribaltare il ko 2-1 dell'andata contro il Porto per centrare la qualificazione ai quarti: per sé e per la Juventus. D'altronde, l'ultimo tecnico a cui non era riuscita la rimonta agli ottavi, Maurizio Sarri l'anno scorso, l'ha poi pagata a fine stagione. Non bastò nemmeno il nono scudetto all'ex tecnico del Napoli a salvare la panchina, dopo l'eliminazione con il Lione. Per Pirlo potrebbe essere comunque diverso, considerando la scelta dirigenziale fatta lo scorso anno. Ma non per questo la Juve può accettare serenamente l'eventuale ko contro una squadra sulla carta inferiore, e sarebbe la terza volta di fila dopo quelle con Ajax e appunto Lione. «È come fosse una finale anche per il Porto: serve lucidità», le parole di Pirlo alla vigilia del primo, grande bivio da allenatore, «io lavoro giorno dopo giorno sapendo qual è il mio progetto, ma questa è decisiva. Non ci tiriamo indietro, sappiamo di avere tutte le carte in regola per passare il turno senza sottovalutare la qualità del Porto».

 

 

Per farlo, la Juve si affida a Ronaldo. «Sono le sue partite, lo ha sempre dimostrato in questi anni: è carico, ha riposato in questi giorni e ha seguito un programma specifico dalla sfida contro lo Spezia in poi. E quando ci sono queste gare, non vede l'ora di giocarle», ha spiegato Pirlo. Anche perché 7 degli ultimi 8 gol segnati dai bianconeri nella fase ad eliminazione di Champions portano la firma di CR7, fatta eccezione per la rete di Chiesa all'andata contro il Porto. La cabala, comunque, sembra sorridere alla Juve: si è qualificata 4 volte sulle 6 occasioni in cui ha perso 2-1 l'andata in trasferta in Europa, anche se arriva da due eliminazioni di fila (0-0 al ritorno col Benfica nel 2013/14 in E-League e 0-0 col Liverpool in Champions nel 2004/05). Intanto la Juve gioca sul fronte europeo anche fuori dal campo. «Ci sono molte partite che sono non competitive a livello nazionale e internazionale e questo non cattura il pubblico. I tifosi non possono essere presi per garantiti, dobbiamo dar loro la miglior competizione possibile o rischiamo di perderli», ammonisce Andrea Agnelli, presidente bianconero e anche dell'Eca (Associazione europea dei club), in quello che è sembrato una dichiarazione di intenti del progetto Superlega.

 

CAMBIA FORMULA DAL 2024
«Il calcio è a un bivio, reso ancora più complicato dalla pandemia: dobbiamo agire o il rischio è di implodere», ha aggiunto Agnelli nel discorso d'apertura della 25esima assemblea dell'Eca. Dal quale è arrivato il via libera al format della nuova Champions dal 2024: 36 squadre, 10 gare per ogni squadra contro 10 avversarie diverse senza andata e ritorno e classifica unica per delineare il quadro della fase ad eliminazione diretta. «Tra un paio di settimane tutto dovrebbe essere più o meno sistemato», ha spiegato Agnelli.

RITORNO DEGLI OTTAVI. Oggi alle 21: Juve-Porto (andata 1-2) su Sky e Canale 5; Dortmund-Siviglia (3-2). Domani: Liverpool-Lipsia (2-0), Psg-Barcellona (4-1); 16 marzo City-Gladbach (2-0), Real-Atalanta (1-0); 17 marzo Chelsea-Atletico (1-0), Bayern-Lazio (4-1).

 

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