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Juventus fuori dalla Champions, il titolo crolla in apertura di Borsa. Andrea Agnelli, una slavina finanziaria

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Un salasso finanziario per la Juventus. La clamorosa eliminazione agli ottavi di Champions League contro il Porto non costerà solo 10,5 milioni di introiti in meno legati alla coppa europea, piccolo fardello se sommato all'ultima semestrale da -113,7 milioni di euro. Come sottolineato da Gazzetta.it, il titolo del club bianconero guidato da Andrea Agnelli ha aperto la seduta a Piazza Affari perdendo il 6,5% del proprio valore, a 0,8 euro. Insomma, subito una pessima notizia sul fronte finanziario, dopo quella (deprimente) dal punto di vista sportivo. I due piani questa volta sono strettamente legati, e non è scontato nel mondo del calcio in Borsa dove il rapporto tra andamento del titolo e risultati del campo non sempre vanno di pari passo.

 

 



La sostenibilità finanziaria della Signora, con l'investimento Cristiano Ronaldo al centro del progetto, è a forte rischio, come già evidenziato dalla campagna acquisti "al risparmio" della scorsa estate. Dopo due fallimenti europei, sarebbe servito il colpo di reni in Champions invece è arrivata la terza debacle. Per un club come la Juve, arrivare tra le prime quattro in Champions è fondamentale per alimentare la macchina degli introiti pubblicitari (quest'anno si fermano a 67 milioni, più il market pool da calcolare) e reggere la costosa "baracca".

 

 

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