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Zlatan Ibrahimovic e Milan, retroscena sul rinnovo da 7 milioni: "Clausole, infortuni e Sanremo, una rivoluzione"

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Il Milan non lo può dire, ma il club è rimasto scottato dalla gestione della stagione scelta da Zlatan Ibrahimovic. Così forse per questo o forse per i 40 anni a un passo, nel contratto rinnovato allo svedese (che quest'anno chiuderà con 19 presenze e 15 gol in campionato, 27 e 17 complessivamente, ma con un girone di ritorno praticamente da infortunato) si specifica come i 7 milioni di euro netti (al lordo, grazie al Decreto Crescita, sono a bilancio 10 milioni anziché 14) siano in realtà "virtuali", cioè sottoposti a una serie di clausole di rendimento fisico e tecnico. 

 

 

 

 

Si ribalta cioè la prassi tradizionale, spiega la Gazzetta dello sport: non ci saranno bonus a salire, ma malus a scendere. Ibra incasserà cioè tutti i 7 milioni solo se giocherà un certo numero di partite e se la squadra centrerà una serie di obiettivi. "Gli avvocati rossoneri - avverte ancora la Gazzetta dello sport  - hanno inoltre steso il contratto prendendo in considerazione anche la scivolosa questione delle quote di Zlatan in una società di scommesse, cosa vietata dalle normative del calcio europeo e mondiale, e su cui la Uefa ha avviato un’indagine. In teoria lo svedese rischierebbe fino a 3 anni di squalifica, ma la tesi prevalente è che al massimo l’11 rossonero possa andare incontro a una sanzione economica".

 

 

 



C'è poi la famosa clausola-Sanremo che quest'anno ha permesso a Zlatan di partecipare per una settimana al Festival (in presenza e in collegamento) in un momento cruciale della stagione, in cui il Milan peraltro sembrava in chiara difficoltà (per la cronaca, caso ha voluto che Ibrahimovic in quei giorni fosse comunque indisponibile per infortunio). Il club non vorrebbe riproporre il caso, e così al momento nel contratto non risultano presenti deroghe per attività extra-sportive particolari, ed eventuali proposte future dovranno "essere gestite senza interferenze nel lavoro quotidiano". 

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