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Inter, l'ultima festa scudetto: goleada anche all'Udinese, e ora sotto col futuro di Conte

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L'Inter chiude in bellezza il campionato con un perentorio 5-1 all'Udinese, in uno stadio Meazza in cui finalmente sono tornati a risuonare i rumori e le voci dei tifosi. Un migliaio gli spettatori ammessi ad assistere all'ultima recita dei ragazzi di Conte e soprattutto alla cerimonia di consegna della coppa dello Scudetto. Una partita in cui l'Inter si è confermata un autentico schiacciasassi, arrivando alla stratosferica quota di 101 gol segnati in stagione tra tutte le competizioni. Protagonista ancora la Lu-La. Lautaro Martinez chiude il suo torneo con 17 reti, l'argentino tra l'altro era diffidato e ammonito salterà la prima giornata della prossima stagione. Per Lukaku sono invece 24 i gol in campionato, 29 quelli totali in stagione. Sul tabellino dei marcatori anche Young, Perisic e un Eriksen ormai punto di riferimento in mezzo al campo. Unica nota stonata l'infortunio muscolare di Sensi, che rischia di saltare gli Europei con la Nazionale. Per l'Udinese gol su rigore di Pereyra, nelle file friulane potrebbe essere stata questa l'ultima gara di De Paul non a caso uscito in lacrime a metà secondo tempo. 

 

 

 

Nell'Inter, Conte schiera una formazione ampiamente rimaneggiata con D'Ambrosio e Ranocchia in difesa; Vecino, Sensi e Gagliardini a centrocampo; Young a sinistra e Pinamonti a fare coppia con Lautaro in attacco. Turno di riposo per Lukaku. Nell'Udinese, Gotti si affida alla classe di De Paul in mezzo al campo con Okaka unica punta assistito da Stryger-Larsen e Pereyra. Presenti sugli spalti 1000 persone per la cerimonia della consegna dello Scudetto, ma è all'esterno del Meazza che impazza la festa con migliaia di tifosi nerazzurri assembrati fin dalla mattinata nello spiazzale antistante la Curva Nord. Il clou delle celebrazioni intorno all'ora di pranzo quando è arrivato il pullman della squadra e successivamente quando Conte e i giocatori si sono affacciati dalla torre più alta dello stadio per mostrare la coppa appena ricevuta dalle mani del presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino e dal sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali. 

 

 

 

Primo tempo giocato a ritmi già da calcio estivo, con l'Inter subito in vantaggio dopo 7' con una zampata vincente di Young a coronamento di uno scambio nel breve con Lautaro. Dopo poco più di mezzora Conte è costretto al primo cambio: fuori Sensi per un risentimento muscolare all’adduttore destro, dentro Eriksen. Proprio il danese al 44' firma il raddoppio con una chirurgica punizione dal limite che lascia di sasso Musso. In avvio di ripresa Conte concede la gioia del campo a Padelli, al posto di Handanovic. L'Inter è sempre padrona del campo e al 55' trova il terzo gol con Lautaro che trasforma un rigore concesso per fallo di Zeegelaar su Hakimi. Non paga la squadra di Conte trova anche il quarto gol al 63' con un delizioso destro a giro del neo entrato Perisic. A venti dalla fine timbra il cartellino anche Lukaku, fortunato nel deviare in rete con il petto un tirocross di Sanchez respinto dalla traversa. Per il bomber belga centro numero 310 in carriera. Nel finale l'Udinese trova la rete della bandiera con un rigore di Pereyra, penalty concesso dal VAR per un tocco di mani in area di Eriksen. Al triplice fischio dell'arbitro esplode la gioia dei giocatori dell'Inter, in campo e in panchina, del migliaio di tifosi presenti sugli spalti per lo più parenti e amici del club nerazzurro.

 

 

 

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