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Gigio Donnarumma al Psg, "perché l'Uefa chiude un occhio": il grave sospetto, perché coprono le spese folli degli emiri

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Ci sarebbe il legame "speciale" con l'Uefa dietro al mercato-monstre del Paris Saint Germain. Tra gli appassionati di calcio il sospetto circola da settimane ed è stato confermato con l'acquisto record di Gigio Donnarumma, il migliore giocatore di Euro 2020. Ora è Repubblica a rilanciarlo nero su bianco, mettendo in fila tutte le tessere di un mosaico francamente imbarazzante. Mentre il calcio europeo arranca tra scambi, plusvalenze e prestiti con formule sempre più fantasiose, tutti modi per evitare di pagare cash e dissanguare le casse dissestate da un anno e mezzo di Covid, stadi vuoti e contratti pubblicitari tagliati, il Psg torna a fare follie sul  mercato.

 

 

 

 

 

 


Nel giro di qualche giorno, ha acquistato l'olandese Gini Wijnaldum, centrocampista a parametro zero ex Liverpool, garantendogli 10 milioni di euro netti l'anno (il Barcellona si era spinto a 5), quindi l'altro svincolato di lusso Sergio Ramos, ex capitano del Real Madrid, letteralmente coperto di euro (15 milioni netti). Tecnicamente sono acquisti pesanti, ma finanziariamente sono follie: letteralmente milioni a perdere, visto che il mediano ha 30 anni e il centrale difensivo 35 e dunque saranno invendibili. Leggermente diverso il discorso per Donnarumma: a 22 anni il portierone che ha preferito non rinnovare con il Milan per scegliersi l'offerta migliore ha davanti a sé almeno 10 anni di carriera ad altissimo livello, anche se il suo contratto (12 milioni di euro) a molti sembra fuori mercato per un estremo difensore e soprattutto l'agente Mino Raiola (che dai francesi ha incassato una lautissima commissione milionaria) non promette mai estati serene (vedi caso Haaland con il Borussia Dortmund). Ma perché il Psg può permettersi queste spese folli?

 

 

 

 

 



La risposta sta tutta nel rapporto molto stretto tra il proprietario, l'emiro Nasser Al Khelaifi, e l'Uefa e soprattutto il suo presidente Alex Ceferin. Nessuan squadra europea può sommare stelle come il Psg (Neymar e Mbappé, Icardi e Di Maria, Verratti e Marquinhos) o 8 portieri a libro paga (tra cui l'ex titolare Keylor Navas e Areola, nel giro della Nazionale francese), con un surreale monte stipendi da 450 milioni lordi all'anno. In teoria sarebbe ancora in vigore il fair play finanziario, ma l'Uefa sta lavorando alla sua riforma. D'altronde, se l'Uefa esiste ancora molto lo deve proprio al Psg, uno dei pochissimi top club europei a dire no al progetto della Superlega, che avendo come requisito il tetto di spesa al 55% del fatturato avrebbe di fatto tagliato le gambe ai qatarini spendaccioni.


L'Uefa ha invece più volte chiuso un occhio sul "modello Neymar" e anzi dopo la rivolta guidata da Juventus e Real Madrid Ceferin ha stretto un patto ancora pi forte con l'amico Al Khelaifi: il Qatar è la sede dei contestatissimi Mondiali 2022 (invernali), Qatar Airways è stato main sponsor di Euro 2020, la broadcaster tv qatarina Be-In ha appena investito 500 milioni di euro per i diritti tv delle coppe europee per il Medio Oriente, Nord Africa, Hong Kong, Malesia, Brunei e Singapore. Tutto questo mentre Al Khelaifi diventava braccio destro di Ceferin come rappresentante dei club europei, in sostituzione dello juventino Andrea Agnelli travolto dal caso Superlega. Un fiume di soldi e una raffica di affari, tutto alla luce del sole ma con effetti spesso nascosti al comune tifoso.

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