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Tokyo 2020, argento per Gregorio Paltrinieri: "Un miracolo". Perché dopo la malattia è una impresa pazzesca

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Non se lo aspettava più nessuno, tantomeno lui, ma alla fine è arrivata forse una delle medaglie più inaspettate delle Olimpiadi di Tokyo 2020, e non solo. L'argento di Gregorio Paltrinieri negli 800 metri stile libero vale probabilmente più di un oro. Forse persino più dell'oro conquistato alle Olimpiadi di Rio nei 1500: "Quella medaglia era così attesa, che quando è arrivata ho detto: ok, non me la sono goduta tanto - commenta l'Azzurro -. Questa invece è stata totalmente inaspettata, avevo solo sensazioni negative, non trovavo un appiglio. E invece sono qui con l'argento". 

 

 

Una conquista che ha il sapore di una vera impresa, tanto più per come l'argento è maturato. Fermo ai primi di giugno per la mononucleosi, Paltrinieri si è visto privare di forze di cui aveva assolutamente bisogno. Una fastidiosa febbre serale, le placche in gola e due settimane senza poter vedere la piscina nel momento più cruciale della sua preparazione. Altri quattordici giorni in cui ha potuto nuotare solo ad andamento lento: "Un paio di vasche e poi dovevo mangiare delle fette biscottate con la marmellata per reintegrare". Arrivato al blocco della corsia otto dove l'ha relegato una batteria a dir poco faticosa ("sono stato super fortunato a entrare per pochi decimi"), ha dato tutto. Quasi dimenticandosi della malattia. 

 

 

Un vero e proprio miracolo. Anche se "parlare di miracolo è poco - commenta il supereroe azzurro incredulo -. Neanche io avrei scommesso su me stesso. Ero un'altra persona rispetto alla batteria, avevo un'altra voglia di gareggiare. Un mio grande amico mi ha scritto alla vigilia che queste finali si vincono con il cuore. C'ho pensato e aveva ragione. Io ho sempre programmato tutto nella vita e ci avevo messo troppa testa, troppe idee confuse. Oggi ce l'ho messa tutta, e gli altri potevano fare qualsiasi strategia, ma il cuore è quello che conta". 

 

 

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