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Tokyo 2020, le olimpiadi maledette di Simone Biles: il drammatico lutto che la colpisce, "non capite cosa sto attraversando"

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Un'impresa, assoluta, quella messa a segno soltanto ieri, martedì 3 agosto, da Simone Biles ai giochi olimpici di Tokyo 2020. Una medaglia di bronzo nella trave che, dopo tutto ciò che le era successo, è un traguardo pazzesco, anche in considerazione del fatto che la trave non è certo l'attrezzo migliore per la ginnasta.

 

E ora, dopo la medaglia, si scoprono nuovi dettagli sull'odissea vissuta dalla Biles. Come è noto, ha rinunciato a diverse gare a causa del problema dei cosiddetti "Twisties", buchi cognitivi che le facevano perdere l'equilibrio. Capite bene di che razza di problema possa essere per una ginnasta. Tanto che lei aveva spiegato di voler preservare la sua salute mentale.

Ma no, non c'erano soltanto i Twisties dietro lo stop. Lo spiega direttamente lei: "Mi sono svegliata due giorni prima della gara nella trave e ho ricevuto la notizia della morte di mia zia. Voi giornalisti non avete idea di cosa stiamo passando". Insomma, anche un pesantissimo lutto per la statunitense, confermato anche dall'allenatrice Cecile Canqueteau-Landi a People.

 

E ancora, l'allenatrice ha aggiunto: "Quando lo ha scoperto ho detto: Oh mio Dio. Questa settimana deve finire presto'. Lei ha detto che non c'era nulla che potesse fare da lì, quindi avrebbe finito le gare e sarebbe tornata subito a casa". Infine, sempre la Biles ha parlato dei suoi problemi fisici: Non è stato facile per me ritirarmi da quelle gare, ma fisicamente e mentalmente non ero nella giusta condizione e non volevo mettere a rischio la mia salute. Non vale la pena. la mia salute fisica e mentale sono più importanti delle medaglie che potrei vincere. Aver ricevuto l'autorizzazione per la gara nella trave è stato importantissimo per me. Pensavo di andarmene senza una medaglia. È stata una lunga settimana che almeno ho chiuso con una gioia. Adesso tornerò a casa e mi occuperò del resto", ha concluso Simone Biles.

 

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