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Cristiano Ronaldo e Allegri, la sentenza di Mario Sconcerti: "Perché alla Juventus hanno sbagliato tutto"

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Non ci sono solo gli errori di Szczesny. Anche Massimiliano Allegri ha sbagliato tanto, troppo. La Juventus si ferma in casa dell'Udinese, passando dal vantaggio 2-0 al beffardo 2-2 finale, ma soprattutto inizia subito con qualche nuovo, forte dubbio. Mario Sconcerti, sul Corriere della Sera, punta il dito contro la "confusione estiva" del tecnico livornese. "Poco oltre il 60' Allegri aveva sentito che la partita era entrata in una curva e ha rovesciato la squadra. Dal suo classico 4-4-2 è salito al 3-5-2 per tenere palla e rinforzare la difesa, mettendo Danilo a centrocampo e Kulusevski mezzala alta alle spalle di Ronaldo, appena entrato, più Dybala". Anziché mettere in ghiaccio il match, però, i bianconeri l'hanno clamorosamente riaperto. Allegri "ha cercato troppo dalla squadra, l'ha cambiata tutta, negli uomini, nello schema e nel gioco. Ha pensato di avere ancora la sua vecchia Juve, autonoma, interscambiabile, ma questa non lo è, tende alla distrazione, all'individualismo".

 

 

 



E poi, soprattutto, c'è Il caso Cristiano Ronaldo, partito dalla panchina per la prima volta da quando è a Torino, smarrito e in perenne partenza verso altri lidi. "C'era stato il tempo per risolverlo prima. Ora pesa su tutto l'ambiente - sottolinea l'editorialista del Corriere della Sera -. Non si può far finta di poterne fare a meno e poi farlo giocare nel finale. È una contraddizione tecnica e societaria". E al di là di CR7, "resta la vecchia sensazione di vuoto che esisteva già in Pirlo, quei momenti in cui non c'è controllo e tutto entra nelle mani del caso. In sostanza insiste a non esserci il senso profondo della squadra". E Allegri che sbaglia cinque cambi su cinque, conclude Sconcerti, non ha aiutato.

 

 

 

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