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Massimiliano Allegri, "nessun sintomo di guarigione". Juventus, Sconcerti seppellisce il "dopo Cristiano Ronaldo". E chiedono l'esonero del mister

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Parte in salita il dopo Cristiano Ronaldo per Massimiliano Allegri. La Juventus, orfana del portoghese appena scappato al Manchester United, perde 1-0 in casa contro l'Empoli dopo una prestazione a dir poco scialba. E su Twitter è già scattata la (folle) campagna #Allegriout. Cacciate Allegri, chiedono migliaia di tifosi bianconeri tra il serio e il faceto. In Rete volano meme: c'è chi immagina un Andrea Pirlo finalmente sorridente, o un CR7 che sogghigna guardando il risultato della sua ex squadra sul cellulare accanto alla moglie Georgina. Ad Allegri il compito di risollevare un morale più depresso del previsto: "Siamo stati troppo frenetici ma la sistemiamo, c'è tutto il tempo", assicura l'allenatore livornese che chiede anche di "non pensare più" all'addio di Ronaldo.

 

 

 



In attesa di Kean e magari di un altro nome di peso in attacco, è Mario Sconcerti a suonare l'allarme alla Continassa. "Il dopo Ronaldo non è cominciato, come soluzioni, anzi, non è stato nemmeno accennato", spiega l'editorialista sul Corriere della Sera. Non convince l'esperimento McKennie trequartista dietro a Dybala e Chiesa. Secondo Allegri ha una decina di gol nei piedi, ma sabato sera ha fallito. Peggio ancora Dybala, "disperso", secondo Sconcerti: "Non capisce la posizione quindi non sa come interpretarla, come giocare il pallone. Ha l'uomo addosso da vero centravanti e quando cerca di partire da lontano rischia di perdere il pallone e lanciare l'avversario in contropiede, peraltro spesso più veloce di Bentancur e Rabiot, quindi anche della difesa".

 

 

 

 

 

Un disastro, e non basta un Chiesa che "adesso sembra davvero il vecchio Robben", unico possibile sostituto di Cristiano di cui però "non ha la stessa facilità di potenza e di mira". Con questa rosa, con queste poche idee "non ci sono i sintomi per una guarigione collettiva. Mentre il campionato ha fretta, molta fretta", conclude Sconcerti. Una sentenza che Allegri è chiamato a ribaltare al più presto.

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