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Dino Zoff, "la lettera di scuse da Pertini": quasi 40 anni dopo, la pazzesca rivelazione sulla partita a scopone in aereo

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Dino Zoff è tornato a stupire tutti. Sul web ha destato molta meraviglia una foto che lo ritrae che balla in discoteca, veste insolita per uno come lui, dipinto sempre con grande sobrietà. "Festeggiavamo uno scudetto e non mi tiravo certo indietro. Ma si andava a ballare solo dopo una vittoria del campionato. Quando c’è da festeggiare qualcosa di importante si festeggia, quel che conta è non farlo sempre, altrimenti perde di significato", rivela in una intervista al Corriere della Sera.

 

 

"Mi avete dipinto spesso come uno che non parlava affatto: non era così". Ricorda l’esperienza a Napoli, dove ha giocato per cinque anni: "Io sono stato bene dappertutto, ma il divertimento di una vittoria del campionato l’ho provato solo a Torino. Però con il Napoli sono andato in Nazionale e sono diventato campione d’Europa, gli ingredienti per vincere c’erano tutti e avevo un rapporto bellissimo con la gente. Da friulano timido l’apertura napoletana mi è servita".

 

 

 

Infine racconta di ricevere molte più lettere con richieste di autografi oggi che quando giocava: "Incredibile, ma ne ricevo molte di più adesso, con foto da firmare. Arrivano da tutte le parti del mondo: è bello, mi rende orgoglioso". E sulla famosa partita a scopone in aereo contro Bearzot e Causio, dove perse per colpa del presidente Pertini, gli viene chiesto se è vero che Pertini si scusò con un telegramma. "Certo. Me lo mandò quando smisi di giocare. Dice molto dello stile della persona".

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