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Covid, Cina nel panico: maratona, a tre mesi dalle Olimpiadi invernali una decisione estrema

Lorenzo Pastuglia
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In Cina resta viva la preccupazione per Covid, tanto che dopo la maratona di Wuhan, anche quella di Pechino del 31 ottobre è stata cancellata per un nuovo focolaio di casi. All’evento, erano attesi circa 30 mila partecipanti, “al fine di prevenire il rischio di diffusione dell'epidemia e proteggere efficacemente la salute e la sicurezza della maggior parte dei corridori, del personale e dei residenti”. E a poco più di 100 giorni dall'inizio delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, che si apriranno il prossimo 4 febbraio, la Commissione sanitaria nazionale ha riferito, nei suoi aggiornamenti quotidiani, che ieri, domenica 24 ottobre, sono state rilevate altre 35 infezioni a trasmissione domestica.

 

 

Una nuova fiammata è iniziata circa 10 giorni fa, ed è legata a un gruppo di turisti che si trovava a Shanghai prima di volare a Xi'an, nel Gansu e nella Mongolia interna, nel mezzo di una nuovo impennata dei casi da Covid nel Paese. Dei contagi segnalati domenica, 19 sono relativi alla Mongolia Interna, quattro ciascuno nel Guizhou e nel Gansu, due a Pechino, Hebei e Shaanxi. Le autorità cinesi, che hanno optato per l'approccio 'zero Covid', stanno lottando per tenere le infezioni da virus tramite test di massa dei residenti e blocchi mirati, mentre l'epidemia ha finora toccato 11 province.

 

 

 

Con gli ultimi cluster legati al turismo in tutto il Paese, domenica scorsa le autorità hanno annunciato la sospensione dei gruppi turistici interprovinciali in cinque aree in cui sono stati rilevati casi, tra cui Pechino. Alcune città, come Lanzhou, il capoluogo del Gansu, e parti della Mongolia Interna hanno sospeso i servizi di autobus e taxi e hanno chiuso i siti turistici. La recente ondata di infezioni interne coinvolge un ceppo della variante Delta, secondo i funzionari sanitari cinesi.

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