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Juventus, la stoccata di Andrea Agnelli a Cristiano Ronaldo: "Il club viene prima di tutto"

Daniele Dell'Orco
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 L'addio a Ronaldo come chiusura di un cerchio, non come motivo di malinconia. Così Andrea Agnelli fa il punto dopo l'assemblea degli azionisti (con annesso CdA che ha riconfermato lui come presidente, Nedved come vice e Arriva bene come amministratore delegato) che ha sancito un nuovo aumento di capitale da 400 milioni di euro, specie per tamponare il pesante -210 milioni sul bilancio appena chiuso: «Nel 2019 c'è stato l'aumento di capitale da 300 milioni- ricorda Agnelli- abbiamo ingaggiato il miglior giocatore al mondo. A febbraio 2020 il mondo si ferma: il Covid arriva e colpisce duramente. L'impatto è stato di 320 milioni di euro tra effetti diretti e indiretti, noi puliremo gli effetti del Covid al termine di questa stagione».

 

 

Sebbene anche il prossimo bilancio al 30 giugno sarà in forte passivo, Agnelli punta a recuperare terreno con qualche taglio, con il ritorno dei tifosi allo stadio, con un Investo Day nell'anno nuovo e soprattutto con la SuperLega: «Cercheremo stabilità finanziaria su medio-lungo termine, avremo una gestione dimensionale diversa, ci sarà un nuovo consiglio d'amministrazione e continueremo ad essere pionieri nelle politiche sportive dell'industria. L'attuale piramide non va bene e tutti si lamentano, ma ogni tentativo di cambiare viene accantonato. La nascita della Superlega è stata la constatazione, da parte non di 3 ma di 12 club, del fatto che l'impalcatura su cui si regge il calcio rifiuta ogni cambiamento».

 

 

Dopo la bordata all'ex amico Ceferin, c'è da pensare al campo, con la classifica che al momento dice 15 punti in 10 gare: «La fiducia in Pavel, Maurizio, e soprattutto del nostro allenatore Massimiliano Allegri non può venire meno. Dobbiamo lavorare come un corpo unico, sapendo che la squadra e il gruppo vengono prima di tutto e di tutti». Anche di Ronaldo: «È stato un onore e un piacere averlo, non possiamo che applaudirlo e ringraziarlo. Però la maglia della Juve richiede responsabilità e la Juve è più grande di chiunque». Infine, una citazione letteraria a tracciare la rotta, quella di Oriana Fallaci: «I sensi della vita sono quattro: amare, lottare, soffrire e vincere. Quindi noi vogliamo amare la Juve, lottare per la Juve, soffrire per la Juve e sappiamo che dobbiamo vincere per la Juve».

 

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