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Victor Osimhen operato, faccia distrutta: "Placche e viti, come se fosse finito sotto una pressa"

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 Victor Osimhen è stato operato per ridurre le fratture all'orbita e allo zigomo sinistro rimediate nel match contro l'Inter: la prognosi è di circa 90 giorni, tempi più più lunghi rispetto a quelli inizialmente preventivati ma l'attaccante nigeriano potrebbe anche rientrare prima usando una maschera protettiva in carbonio per il volto. Spalletti, prima del comunicato ufficiale, aveva detto di confidare in un rientro il 19 dicembre, andata contro il Milan, ma ora quella speranza assomiglia più a un miracolo.

 

 

 

 

A gennaio inoltre c'è la Coppa d'Africa, che si giocherà dal 9 gennaio al 6 febbraio, anche se a questo punto potrebbe essere il Napoli stesso, assieme al giocatore, a valutare con la Nigeria la fattibilità della convocazione. Il professor Gianpaolo Tartaro, chirurgo che ha operato Osimhen ha spiegato l'intervento: “Avrà avuto una ventina di fratture, è finito come sotto una pressa. Tre ore e mezza di intervento, tre incisioni abbiamo dovuto applicare su più punti del visto”. Alle fine, il volto gli stato "ricostruito" con sei placche e 18 viti.

 

 

 

“I novanta giorni di prognosi sono, purtroppo, concretissimi. La maschera che tutti credono sia facile, purtroppo, scarica su dei punti particolari: questa maschera che facciamo oggi si appoggia dove c’è la frattura. Dobbiamo studiare una maschera adatta alla conformazione di Victor, non è una questione così banale, anzi. C’è un nervo lì, tutto molto complicato. Canonico (responsabile medico del Napoli, ndr) è molto bravo, lo aiuterà per il meglio. Posso dire che di sicuro non va in Coppa d’Africa. Vediamo come si evolve la situazione, ci siamo presi una forbice larga. Vediamo come rispondono orbita e nervo: la cavità oculare si è stretta. L’occhio è uscito dall’orbita, andiamo con i piedi di piombo. Da tifoso, lo vorrei in campo, ma dobbiamo aspettare i tempi tecnici corretti”, ha spiegato il dottore.

 

 

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