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Fabrizio Miccoli andrà in carcere. Estorsione con metodi mafiosi, la durissima sentenza definitiva

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L'ex bomber Fabrizio Miccoli dovrà andare in carcere. Definitiva la condanna a 3 anni e 6 mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso per l'ex attaccante di Juventus, Palermo e Nazionale, 42 anni, giudicato colpevole di aver commissionato una estorsione a Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa Antonino "u scintilluni" (condannato a sua volta in via definitiva a 7 anni di carcere).

Ora Miccoli, che nella sua lunga carriera in Serie A ha messo insieme anche 10 presenze in azzurro, dovrà decidere con i suoi legali dove costituirsi e iniziare a scontare la sua pena. Secondo indiscrezioni, l'ex calciatore chiederà appena possibile al Tribunale di Sorveglianza l'applicazione di misure alternative, ma una permanenza sia pur parziale in cella sarà inevitabile.

La vicenda, molto chiacchierata nel mondo del calcio, risale a oltre 10 anni fa. Miccoli, nel tentativo di recuperare 12.000 euro dall'ex titolare della discoteca "Paparazzi" di Isola delle Femmine, Andrea Graffagnini, ricorse alla violenza e alle minacce di Lauricella. Intercettati al telefono, i due si scambiarono opinioni infamanti sul giudice Giovanni Falcone, che il calciatore definì "fango" salvo poi scusarsi pubblicamente una volta emerso il contenuto di quelle telefonate. La linea difensiva dell'ex capitano del Palermo, che ha sempre sostenuto di non conoscere l'appartenenza dell'amico alla potente famiglia mafiosa, non ha retto alla prova dell'aula. Per Miccoli la Procura aveva chiesto per due volte l'archiviazione, prima che si arrivasse all'imputazione coatta.

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