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Robert Lewandowski, la "dieta invertita": il segreto svelato del pallone d'oro mancato

Davide Rossello
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Il settimo Pallone D'Oro è stato assegnato al totem argentino Lionel Messi, 34 anni, ma su France Football sono piovute numerose critiche. Specie perché il secondo classificato Robert Lewandowski, secondo tifosi, giocatori e critica internazionale, avrebbe dovuto vincere a mani basse. Nel 2020 sarebbe stato il candidato numero uno (quando aveva disputato una strepitosa annata con il Bayern Monaco, conquistando la Champions e totalizzando 55 gol in 47 presenze, roba da marziani) ma il premio non fu assegnato a causa della pandemia. L'attaccante polacco non ha perso l'ispirazione e nel 2021, con 48 reti in 40 partite e il record di gol in un solo campionato (41), ha superato il primato di Gerd Müller ed è stato premiato Miglior attaccante dell'anno e Scarpa D'Oro del 2021.

 

Tutto questo non è bastato ma per chi lo conosce il vero Pallone d'oro lo meriterebbe la sua alimentazione. Il merito è della moglie, Anna Stachurska, ex atleta polacca con varie medaglie mondiali ed europee nel karate, laureata all'Accademia di Educazione Fisica di Varsavia e ora nutrizionista di livello. Tra i segreti c'è la dieta invertita, un piano per iniziare il pasto da dove convenzionalmente si finisce: si parte con il dolce, il brownie di Anna al cacao fondente, poi un secondo tra carne o pesce, poi zuppa o insalata. La pasta è consentita solo a pranzo, sempre preceduta da un quadrato di cioccolato fondente. No, fritto o fast food e poco condimento.

 

La trasgressione per il 33enne Lewandowski è come per molti giocatori solo dopo le partite. Sulla stessa linea ma con modalità diverse il talento Psg e campione del mondo con la maglia della Francia Kylian Mbappé. Il parigino unisce una dieta ferrea ricca di carboidrati e proteine (come pasta al salmone, con noci, riso, latticini e uova) a sedute di talassoterapia e crioterapia. La prima è un trattamento effettuato con il sale marino, per migliorare il sistema locomotore e accelerare la riduzione di grasso nel corpo, migliorando la forma e producendo un rilassamento generale. Mentre la crioterapia è ormai una prassi nel mondo del calcio e utilizza il freddo per evitare le infiammazioni, i dolori ossei e altre patologie. Dalle scelte individuali a quelle collettive il passo è comunque breve. Antonio Conte, fin dai primi giorni al Tottenham, ha subito imposto sacrifici culinari ai calciatori: vietate maionese, ketchup e pizza a causa delle condizioni di sovrappeso di alcuni dei suoi. Stesso destino per il neomanager dell'Aston Villa Steven Gerrard, che ha vietato il ketchup ai suoi calciatori.

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