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Casey Stoner, "Mi dicevano mer***a, e lui...". la più grave delle accuse al nemico Valentino Rossi

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Casey Stoner, australiano classe 1985,  ha raccontato il clima di ostilità vissuto durante gli anni della rivalità in MotoGp con Valentino Rossi. Al Dottore, Stoner contesta la mancata presa di posizione contro le manifestazioni d'odio della sua tifoseria. La rivalità è nata nel 2007, anno del primo dei due titoli mondiali di Toner. La tensione tra i due ha coinvolto anche i tifosi e persone presenti nel paddock. "Scrivevano ‘m***a’ sul mio camper o cose del genere, c’erano minacce. È stato molto duro da sopportare. Quando uscivamo dal box c’era chi non perdeva occasione per infastidirci. Quando eravamo in scooter, c’era chi provava a strapparmi un braccio per farmi cadere. Facevano di tutto per farmi del male e condizionare la gara”, ha spiegato Stoner.

 

 

“Valentino non ha mai cercato di fermare tutto questo concretamente. Sentivo di aver fatto un buon lavoro e sono stato coinvolto in cose da cui ho imparato. Ma non tornerei indietro per decidere diversamente. Per non parlare della domenica, del giorno della gara... Per anni, probabilmente negli ultimi due anni di gare in MotoGP, più il weekend andava meglio, più volevo morire. Mi sarei raggomitolato sul pavimento del camper, malato come un cane e con lo stomaco in mille nodi. Non volevo correre. Non potevo sentirmi peggio, più apprensivo", ha spiegato Stoner.

 

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