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Gigio Donnarumma, la bocciatura di Arrigo Sacchi: "L'ho detto anche ai genitori". Parole pesantissime

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Arrigo Sacchi analizza il fallimento del Psg in Champions League: "Clamorosa, ma non mi ha sorpreso. Ho sempre avuto la mia idea sul loro progetto. Il Real di Ancelotti invece ha giocato la partita perfetta. E anche questo non mi ha sorpreso. Il Psg non ha un un progetto. Come ha detto George Bernard Shaw, il calcio è l'arte di comprimere la storia universale in 90 minuti. Nel calcio, come nella vita, il talento non basta. Come non bastano i soldi. È il gruppo che vince, mai l'individuo. Il gioco e l'organizzazione sono come la trama per uno scrittore e lo spartito per un musicista. Il segreto di tutto sono le idee. Sempre, ovunque. E di idee al Psg ne vedo poche", ha spiegato in una intervista al Corriere della Sera.

 

 

 

"Affidabilità morale, modestia, etica del lavoro, generosità, entusiasmo. Queste sono le fondamenta di una squadra vincente. Non i nomi, non le individualità, non i soldi. Fondamentale è avere una società che ti sostenga in tutto e per tutto. Io ho avuto la fortuna di trovare Berlusconi ai tempi del mio Milan. Il denaro, se non è gestito bene, con intelligenza, in uno spogliatoio come in un ufficio qualunque è un problema, ti torna contro. Se mancano società e allenatore, le troppe differenze di stipendio e i privilegi spesso fanno esplodere gli spogliatoi, perché creano invidie e rivalità. Lui guadagna più di me? Allora perché devo correre io per lui?", ha continuato l'ex allenatore del Milan.

 

 

Infine un focus anche su Donnarumma, dopo il clamoroso errore al Bernabeu: "Ha sbagliato a scegliere i soldi. L'ho detto anche a suo padre e sua madre, l'estate scorsa, qui a Milano Marittima. Doveva restare al Milan non tanto per riconoscenza, ma perché era il posto ideale per crescere. Mai lasciare i posti in cui si sta bene. Ma resta un grande campione, lo conosco da quando era poco più che un bambino, nelle nazionali giovanili. Si rialzerà", ha concluso l'ex ct della Nazionale. 

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