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Russia, la rivolta contro Putin di Dzyuba: la clamorosa richiesta del capitano della nazionale, caos a San Pietroburgo

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Lorenzo Pastuglia
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Nella Nazionale russa di calcio scoppia il caos: il capitano Artem Dzyuba, oggi attaccante dello Zenit San Pietroburgo, ha chiesto di non essere convocato dal ct Valery Karpin per motivi politici. La motivazione sarebbe legata alla guerra in Ucraina, con l’attaccante che ha però indicato come “motivi familiari” la sua assenza. Diversi suoi parenti, infatti, risiedono nel Paese attaccato dalle truppe russe.

 

 

Dzyuba ha dunque deciso di rinunciare allo stage di fine mese. E la notizia è stata pubblicata dalla Federazione calcio, lasciando il segno in Russia, dal punto di vista politico e sportivo. Dzyuba, però, ha successivamente escluso che il suo “no” allo stage della nazionale russa abbia una valenza critica nei confronti dell'azione militare del presidente Vladimir Putin.

 

 

Il ritiro della rappresentativa russa si terrà a Mosca dal 21 e al 27 marzo. Nel frattempo, allo scoppio della guerra, Fifa e Uefa hanno escluso i club russi e la Nazionale dalla partecipazione a tutte le competizioni internazionali, precisamente dal 28 febbraio. "Domenica abbiamo parlato con Artem al telefono – ha detto il commissario tecnico della Russia, Karpin – ci ha assicurato che vuole davvero giocare per la Nazionale. Ma, per ora, a causa della difficile situazione in Ucraina, dove si trovano molti dei suoi parenti, si è scusato e ha chiesto di non convocarlo per il ritiro della Nazionale a causa di circostanze familiari”. E ancora: “Abbiamo deciso di rimanere in contatto con lui e — ha concluso Karpin — continueremo a seguire le sue prestazioni in campionato".

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