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Manolo Portanova, "stupro di gruppo": alla sbarra, l'ora più buia dopo il primo gol-vittoria col Genoa

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Sono brutte ore per il giocatore del Genoa ed ex Juventus, Manolo Portanova, che lunedì 28 marzo è stato rinviato a processo per l’accusa di violenza sessuale di gruppo, operata ai danni di una studentessa universitaria 21enne in un appartamento del centro-città di Siena, a due passi da Piazza del Campo, nella notte tra il 30 e 31 maggio 2021. Il centrocampista, figlio del difensore ex Serie A, Daniele Portanova, dovrà comparire di fronte al gup del tribunale di Siena, Ilaria Cornetti, il prossimo 7 giugno. Il procuratore facente funzione, Nicola Marini, ha presentato infatti la domanda di rinvio a giudizio per il giocatore, che è anche un nazionale Under 21 azzurro, e per altri due giovani, di cui uno è un parente: Alessio Langella, quest’anno 24 anni e zio del calciatore.

 

 

La crescita nella Lazio, le radici a Siena: chi è Manolo Portanova
Il quarto ragazzo coinvolto nell’atto aveva 17 anni all’epoca dei fatti, e dunque su di lui è competente il tribunale dei minori di Firenze. Questo passaggio arriva a conclusione di 10 mesi di indagini, interrogatori, accertamenti irripetibili sui telefoni cellulari dei giovani e della ragazza aggredita. Per Portanova, impegnato nella lotta per salvare il Genoa di Blessin, non sono dunque dei bei momenti. Il centrocampista napoletano ha le sue radici a Siena, dove suo papà Daniele ha giocato tra 2004 e 2009, chiudendoci poi la carriera nella stagione 2015-16, con la squadra iscritta alla vecchia Lega Pro (dal 2017 tornata con il nome di Serie C). Dopo essere cresciuto nelle giovanili della Lazio, Portanova è poi passato alla Juventus. Nel gennaio 2021, quindi, si è trasferito al Genoa per 10 milioni, in una delle operazioni “attenzionate” nell’inchiesta sulle plusvalenze. Nell’ultima giornata contro il Torino (vittoria per 1-0 dei Grifoni, ndr) ha segnato la sua prima rete in Serie A.

 

 

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