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Inter, il disastro di Radu era già scritto: quando lo scorso febbraio... una "drammatica" profezia

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Un eroe al contrario. Una serata drammatica, per Ionut Radu, il portiere dell'Inter che ha regalato la vittoria al Bologna con una clamorosa papera (e, forse, anche un pezzettino di scudetto al Milan, tornato padrone del proprio destino in virtù del risultato dei nerazzurri).

Un disastro assoluto, poi le lacrime, i compagni di squadra a fare scudo attorno a lui, ad evitargli l'umiliazione delle telecamere che indugiavano sul suo volto, sul suo strazio, sul pianto, sulla maglietta con cui provava a coprirsi.

 

 

E dopo quanto accaduto, forse, fischieranno le orecchie al procuratore del portiere, Oscar Damiani, che a febbraio si lamentò in modo deciso per il fatto che il suo assistito, semplicemente, non giocasse mai. Nemmeno in Coppa Italia: Handanovic, infatti, non è uno particolarmente incline a rinunciare alla titolarità. "Vuole giocare tutte le partite", tuonò Damiani.

Ma non solo. C'è la Champions, il campionato, non credo che Handanovic debba giocare per forza tutte le partite. Poi speriamo di no, ma se capitasse un infortunio cosa si fa con Radu? Gli si dice adesso vieni che servi? Ci vuole rispetto. Continuo a pensare che avrebbe potuto lasciare spazio al suo secondo e non comportarsi come con Padelli, con cui era successa la stessa cosa", disse l'agente. E quell'infortunio, puntualmente, è arrivato. In un momento delicatissimo. E dopo l'infortunio, la clamorosa papera dell'estremo difensore. Insomma, la profezia di Damiani sembra essersi compiuta. Anche se, ne siamo certi, né l'agente né Radu lo avrebbero mai voluto.

 

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