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Charles Leclerc a Montecarlo, Giorgio Terruzzi: "Ferrari in tilt per 5 giri", cos'è successo davvero con Sainz

Ferrari, ora è tempo di non fare più regali. La sintetizza così la storica penna della F1, Giorgio Terruzzi, sulle pagine del Corriere della Sera. E se Verstappen (terzo) ha preso altri tre punti su Leclerc (quarto) — 125 punti contro 116 in favore del pilota Red Bull —, per Charles sono state due gare da dimenticare: in Spagna la rottura di MGU-H e turbina che lo hanno costretto al ritiro, nel Principato il suicidio tattico degli strateghi Ferrari, che tra 17esimo e 22esimo giro non ci hanno capito più nulla. Per la Red Bull sono state quattro gare da urlo, mentre questa domenica Max è stato protagonista di un weekend opaco, con standard molto più bassi rispetto al rivale per il titolo del team di Maranello. 

 

 

 

Sainz, anche la sua decisione condanna la Ferrari - "Sainz ha deciso la propria strategia - sottolinea Terruzzi -. Sono scelte sulle quali le sensazioni dei piloti pesano eccome. Il fatto è che Carlos non stava correndo per vincere ma per proteggere Leclerc. Ha annusato l'occasione che attende da sempre, ha voluto osare, avrebbe dovuto vincere. Invece, la sua mossa ha mandato tutti in tilt dove si decidono le tattiche, senza nemmeno portare a casa la consolazione di vedere il secondo pilota Ferrari sul podio alto dei Grimaldi". Un errore di interpretazione dello spagnolo, insomma.  

 

 

 

 

Fia, mancata penalità a Verstappen lascia discutere - Il tutto, sottolinea ancora Terruzzi, "nel cuore di una corsa gestita come tutto il resto in modo approssimativo dagli uomini della Fia. Troppo spesso incapaci di far rispettare le regole che proprio loro stabiliscono". A partire dalle "bandiere esposte a caso, compresa la gialla, in luogo della rossa, nel momento dell'incidente di Perez in qualifica". Non sono scuse, conclude, "sono fatti gravissimi". E a rimetterci è stata la Ferrari, perdendo la possibilità di una doppietta che prima del via di gara sembrava quasi certa.