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Basket, l'Italia in mano a Gianmarco Pozzecco: "Vogliamo prima di tutto divertirci"

Fabrizio Carcano
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Nella nazionale di basket sta per scoccare l’ora del pazzo, vulcanico, straripante Gianmarco Pozzecco. Alla soglia dei 50 anni l’ex regista triestino dal talento e dalla follia parallelamente immensi, diventato tecnico esuberante con esperienza internazionale, da oggi ha assunto la guida dell’Italbasket al posto di Romeo Sacchetti che aveva portato gli azzurri alle Olimpiadi la scorsa estate, dopo un’assenza di 17 anni.

La volta precedente, ad Atene 2004, a guidare l’Italia verso un inatteso argento, ad una finale persa contro l’Argentina, c’era proprio lui sul parquet, il Poz, all’epoca 32enne all’apice di una carriera con scintille con l’azzurro da cui era stato escluso clamorosamente nel 1999, da Tanjevic, dall’Italia che avrebbe vinto l’Europeo, nonostante avesse appena portato Varese allo scudetto.

Triestino, classe 1972, in serie A dal 1991 al 2008, poi, dopo esperienze televisive (anche un ‘Ballando con le Stelle’) dal 2013 allenatore opposto al giocatore che era: da anarchico fuori dagli schemi come play a tecnico fanatico della difesa e dei ritmi bassi.

Una promozione in A al primo colpo con i siciliani di Capo d’Orlando, un flop a Varese nel 2014 tra espulsioni, show in sala stampa e in panchina con camice strappate stile Hulk e capelli tagliati con le forbici dai giocatori a fine partita.

Poi un apprendistato in Croazia al Cibona Zagabria per maturare, un’altra esperienza in A2 a Bologna e dal 2019 il salto di qualità a Sassari con una finale scudetto e dalla scorsa estate il ruolo di assistente di Ettore Messina all’Olimpia Milano, con cui da mercoledì si giocherà la finale scudetto contro Bologna.

Lascerà il bianco rosso il 20 giugno per vestirsi di azzurro e guidare l’Italia alle prossime qualificazioni europee che si disputeranno a settembre proprio a Milano.

“Vivrò l'incarico con grande responsabilità pochi hanno sofferto per l'Italia come me: da escluso nel 1999 e nel 2003 non tifavo contro la Nazionale, tifavo contro la mia sofferenza! Nessuno ha più rispetto del sottoscritto degli italiani, avrò pochi margini di errore nelle scelte e nelle esclusioni. La mia Italia deve diventare una famiglia, con poche regole ma tutte da rispettare. Sarà entusiasmante", ha spiegato Pozzecco nella conferenza stampa di presentazione oggi a Milano.

“Vogliamo prima di tutto divertirci. Sarò un ct a tempo pieno. C'è la necessità di far vincere la Nazionale che resta il traino più grande per tutti ma anche far crescere l'intero movimento. Da giocatore ho dato visibilità al basket italiano, ora sarò un punto di riferimento e ci prenderemo cura di tutto. Lavorare con Messina? Mi ha insegnato tanto, non so quanto sono riuscito io ad apprendere per la mia incapacità: sono stato un anno con il migliore al mondo", ha concluso il Poz.

Che adesso ha un obiettivo: portare l’Italia alle Olimpiadi di Parigi del 2024.
 

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