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Roberto Mancini vuota il sacco: "Quella partita dovevano giocarla loro", tutta la verità sull'Italia

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Il 2-1 all’Ungheria e il pari con la Germania hanno rilanciato nei risultati e nella prestazione l’Italia di Roberto Mancini, dopo il pesante k.o. per 3-0 contro l’Argentina nella Finalissima di Wembley. Partite convincenti di un gruppo pieno zeppo di giovani, che si sono confrontati benissimo contro i tedeschi e hanno sconfitto la Nazionale dell’italiano c.t. Marco Rossi, e sotto gli occhi del Premier ungherese Viktor Orbán. A chi poi ha chiesto al ‘Mancio’ perché i cambiamenti messi in campo lo scorso sabato a Bologna non fossero stati inseriti contro la selezione albiceleste in Inghilterra, il c.t. ha utilizzato parole molto chiare.

 

Mancini sulla Finalissima: “Dovevano giocarla quegli 11”
"Gli altri sono giocatori che hanno dato davvero tanto e meritano grande rispetto, non si vince se non si hanno grandi qualità tecniche e morali — ha detto il tecnico di Jesi ex Inter —. La gara di Wembley l'hanno conquistata loro e la dovevano giocare loro. Io penso che questi giocatori abbiano fatto il massimo, l'eliminazione è stata un segno del destino con tante occasioni clamorose. Il calcio è così”. A Bologna, poi, ha spiccato l’esordio di Wilfried Gnonto, che ha trovato l’assist del momentaneo 1-0 per il romanista Lorenzo Pellegrini: “Lui è un giocatore bravo, sa fare tutto, è velocissimo e ha 18 anni — ha concluso Mancini — Ha delle qualità importanti, è un attaccante con qualità che non avevamo e potrà migliorare moltissimo”. 

 

Mancini soddisfatto: “Giovani hanno fatto prestazione contro una grande Germania”

Ma anche gli altri che hanno esordito — come Cancellieri a Frattesi, Pogeba, Dimarco e Ricci — sono “ragazzi giovani, bravi, che messi con altri che hanno esperienza — aveva detto Mancini dopo il pari con la Germania — secondo me hanno fatto una buona prestazione contro una grandissima squadra. Sono contento per loro, una prestazione che darà loro forza”.

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