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Sosa, il portiere argentino in campo così: come lo ha ridotto il Covid

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Sebastian Sosa è un portiere classe 1986 che ha esordito nella nazionale uruguaiana lo scorso giugno, nell’amichevole vinta per 5-0 contro Panama. Poi è stato convocato nuovamente per gli ultimi impegni internazionali, quelli amichevoli contro Iran e Canada. In tale circostanza il 36enne ne ha approfittato per sfoggiare un tatuaggio a dir poco fuori dal comune.

 

 

Sosa ha infatti deciso di tatuarsi un leone dietro la testa, tra l’altro di dimensioni molto importanti. La scelta di tale gesto va ricercata in quanto accaduto nel corso dell’estate 2020: Sosa era risultato positivo al Covid, che era stato particolarmente aggressivo nei suoi confronti, comportandolo alla caduta improvvisa dei capelli. Il portiere dell’Uruguay non si è però fatto prendere dallo sconforto: per rimediare a questa situazione del tutto imprevista, si è fatto tatuare un leone dietro la testa.

 

 

“Ho avuto il Covid a luglio 2020 - ha raccontato Sosa - e alla fine di agosto i miei capelli hanno iniziato a cadere improvvisamente. Sapevo che fosse una conseguenza del Covid e dato che me ne rimanevano pochi ho deciso di radermi. Ho voluto tatuarmi un leone dietro la testa perché mi sono sempre piaciuti. Il tatuaggio non mi ha fatto male e ci sono volute sette ore per completarlo”.

 

 

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