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Lorenzo Lucca, da futuro bomber dell'Italia alla squadra B dell'Ajax

Tommaso Lorenzini
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Era stato rapidamente ribattezzato "il piccolo Ibra", suo modello di riferimento, un'iperbole tipica del vocabolario da calciomercato e vabbeh: speranza e illusione spesso rotolano assieme alla palla. Solo che, invece di quello da football, il pallone che si è ritrovato fra i piedi Lorenzo Lucca pare quello da rugby, quello dei rimbalzi ubriachi, da maneggiare con cura perché, altrimenti, invece di un drop fra i pali ne esce una sbananata in tribuna.
Che è purtroppo un po' la piega presa dalla carriera di questo centravantone (201 cm di statura) finito prima in cima alla lista delle promesse (anche azzurre) e oggi novello Icaro nel ritrovarsi le ali bruciacchiate forse per colpa della rapidità dell'ascesa.
Nell'ottobre 2021 infatti, il classe 2000 allora attaccante del Pisa in serie B raggiunge il picco della pur breve carriera: 6 reti in 7 partite, toscani in vetta e applausi scroscianti. Per Lorenzo l'ottobrata si prospetta caldissima: arriva l'esordio con l'Under 21, il ct Mancini gli mette gli occhi addosso vista la cronica penuria di numeri 9 in Nazionale maggiore e radiomercato lo dà a un passo dal Milan a gennaio (valutazione 20 milioni). Eppure l'inverno è dietro l'angolo, invece di spiccare il volo dodici mesi dopo Lucca è ancora a terra, non ha più segnato un solo gol in campionato, l'ultimo resta quello alla Reggina il 2 ottobre 2021. E sì che in mezzo c'era stata pure la svolta: dopo l'interesse del Napoli (sarebbe arrivato al posto di Petagna) e una trattativa avviatissima col Bologna, lo scorso agosto l'Ajax si presenta a Pisa e se lo prende, un milione di euro per il prestito, più il diritto di riscatto a 10 più bonus. Lucca primo italiano a vestire la maglia dei Lancieri: numero 18, che onore, che chance. Ma l'ingresso nel calcio che conta passando per il salotto di Cruijff ad oggi è un mezzo fiasco, consta di soli 50 minuti giocati in 5 gare con i "grandi" in Eredivisie e la "retrocessione" nella seconda squadra (che disputa la serie B). Dove Lorenzo fa sì il Lucca (su 12 partite è stato convocato 4 volte e ha fatto 4 gol e un assist) ma è tutto qui. Troppo poco per chi pensava, sperava, sognava di mettersi in vetrina in Champions.
Anche quella vista col binocolo, dalla panchina.
 

CHE DIFFERENZE Antonio Imborgia, il suo agente, spiega a CalcioNapoli24 TV che «Lucca sta imparando. È un calcio europeo, diverso, con un'intensità diversa.
Paga anche dazio, perché dopo l'allenamento mangiava e dormiva, perché faceva fatica ad andare in giro. Questa è la differenza fra il nostro calcio e quello europeo. Lo dico con grande dispiacere, siamo molto indietro». Dipingendo dunque la diversità sostanziale fra come il pallone rimbalzi in Italia, Olanda e Europa: «Il problema vero è che qui lavoriamo tre volte meno, come intensità e qualità di lavoro, rispetto a questi club. I giocatori all'estero lavorano di più, stanno di più in campo e in maniera individuale pure». Imborgia sottolinea tuttavia che «Lorenzo a gennaio non si muove, resta all'Ajax», perché si tratta di un progetto a lungo termine. Tanto ottimismo sperando che Lucca possa sbocciare finalmente, perché il calcio non aspetta neanche i tulipani... 

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