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Qatar 2022, pari Polonia-Messico: Lewandowski sbaglia un rigore

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Continua la maledizione 'mondiale' di Lewandowski. Il campione polacco, bomber da 50 centri con il Bayern lo scorsa stagione, 18 in una manciata di mesi con il Barcellona e 76 con la nazionale polacca, non sfata il tabù mancando ancora l'appuntamento con il gol nella rassegna iridata. Dal dischetto sbaglia al 58' il rigore che nega alla Polonia il successo sul Messico nella gara 'spareggio' del gruppo C del Mondiale finita 0-0 e con poche emozioni. L'episodio decisivo del match certifica la prova incolore al debutto in terra qatariota del 34enne di Varsavia. E così l'eroe di giornata diventa il 37enne Memo Ochoa, il portiere veterano dei messicani giunto al Quinto mondiale (insieme a Messi, Cristiano Ronaldo e al compagno di squadra Guardado). Folkloristico, carismatico, secondo le leggende centroamericane addirittura dotato di sei dita. Di sicuro, decisivo ancora una volta. 

Nel 2014 la formazione polacca non era riuscita a qualificarsi per il Mondiale in Brasile, mentre nel 2018 ci sono state due sconfitte su tre, con l'unica vittoria nell'ultima partita contro il Giappone, con gol di un difensore però, Bednarek. Per il super-cannoniere sembrava dunque quella contro i centroamericani l'occasioen giusta per cambiare il destino e saldare il conto aperto con la Coppa del Mondo. Ma l'emozione lo ha tradito finendo per farsi travolgere dalla dinamicità e dalla baldanza del Messico che ha provato a fare la partita e scalfire la compatta difesa polacca che si è limitata a contenere gli assalti degli avversari provando a pungere in contropiede senza esporsi troppo. Il pareggio 'regala' all'Arabia Saudita, vincitrice a sorpresa sulla favorita Argentina, il primo posto del girone. Il ct del Messico sceglie il modulo 4-3-3 con Sanchez, Montes, Moreno e Gallardo in difesa. Lozano guida il reparto offensivo coadiuvato da Martin e Vega. In cabina di regia Edson Alvarez con Chavez ed Herrera ai suoi lati. La Polonia si affida al centravanti Lewandowski, a caccia del suo primo go al Mondiale, supportato da Szynaski e Kaminski. Al centro del campo Krychowiak e Zielinski mentre Cash e Zalewski sono schierati sulle fasce laterali. A guidare la difesa Glik, centrale del Benevento.

Tanto equilibrio ma poche emozioni nel primo tempo. La Polonia, con quattro 'italiani' in campo, fa tanta densità, cura soprattutto la fase difensiva senza mai ripartire e rendersi pericolosa dalle parti di Ochoa. E' il Messico a mettersi più in mostra. Fa girare il pallone in orizzontale per scardinare la cerniere polacca senza però trovare lo spunto giusto per colpire in maniera concreta. Crea un paio di occasioni da rete con Vega (al 26' colpo di testa sporcato da cash, che finisce non distante dal palo) mentre la Polonia si limita ad azioni di contropiede. Nella ripresa la Polonia prova a cambiare, esce il giallorosso Zalewski per Bielik, ma la costruzione del gioco non decolla. E' sempre il Messico a farsi pericoloso, Lozano al 53' prova il tiro a giro dal limite dell'area con Szczesny che non ha problemi a bloccare. La Polonia attende e aspetta la fiammate del suo campione che al 53' si conquista in cacio di rigore per una trattenuta in area di Moreno che nel corpo a corpo commette fallo. Dal dischetto Lewa si fa prendere dall'emozione, calcia di interno in maniera tropo debole favorendo l'intervento di Ochoa che festeggia la sua quinta presenza al mondiale con un parata che scatena il pubblico messicano. La Polonia, stordita e tradita dal suo bomber, prova a resettare e chiude il match con due punte inserendo Milik al posto di Zielinski. Ma è troppo tardi. Ci pensa Szczesny a salvare la porta polacca su una deviazione di testa di Marin. E' un pareggio che alla fine sta stretto al Messico.

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