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Gianluca Vialli addio. Poche ore fa, a Cremona... da brividi

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L'ultimo omaggio del calcio italiano a Gianluca Vialli, morto a Londra a 58 anni, è arrivato giovedì sera, a Cremona: uno striscione semplice e insieme commovente, "Gianluca Vialli segna per noi". Ed è il più straziante regalo del destino all'ex bomber, scomparso poche ore dopo sopraffatto dal tumore al pancreas che gli era stato diagnosticato nel 2017: in campo c'erano la Cremonese, la squadra che a inizio anni 80 lo ha lanciato nel calcio che conta, e la Juventus, con cui ha conquistato la tanto sognata Champions League nel 1996.

 

 

 

Due pezzi della sua carriera e del suo cuore, in cui hanno occupato un posto speciale poche altre maglie: quella della Sampdoria, con cui ha vinto lo storico scudetto del 1991 da trascinatore e con cui sfiorò l'ex Coppa dei Campioni un anno dopo, a Wembley, nella maledetta finale contro il Barcellona persa per un gol di Koeman ai supplementari.

 

 

 

 

L'ultima grande e amara recita in blucerchiato, prima di passare alla Juve. Nel 1996, l'addio a sorpresa per andare al Chelsea: sempre Londra nel suo destino, come l'immagine più forte della sua seconda vita dopo il ritiro, l'abbraccio in lacrime a Wembley con il ct e amico di una vita Roberto Mancini, subito dopo la vittoria degli Europei 2021 con l'Italia. La Nazionale era l'altro suo grande amore, nonostante la delusione per il Mondiale italiano "perso" in campo nel 1990. L'addio al ruolo di team manager, poche settimane fa, è stato con il segno di poi il segnale di una battaglia, quella contro il tumore, giunta purtroppo al capolinea. 

 

 

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