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Allegri scappa, e Spalletti... Umiliazione alla fine di Napoli-Juve

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Una mattanza. Il Napoli travolge 5-1 la Juventus, si porta a +10 sui bianconeri secondi (in attesa del risultato di Lecce-Milan) e manda un messaggio a tutto il campionato: per togliere lo scudetto agli azzurri servirà un miracolo. Osimhen (doppietta) e Kvaratskhelia sono gli uomini copertina di un collettivo da urlo in cui brillano tutti, ma proprio tutti. Da Elmas e Rrahmani in gol (e sono 14 i giocatori andati a segno in stagione, un'orchestra perfetta), a Zielinski direttore delle manovre, a Mario Rui sette polmoni. E, ovviamente, Luciano Spalletti. Protagonista dopo il fischio finale di un faccia a faccia con il collega Max Allegri diventato virale in rete. 

 

 



Il tecnico juventino, reduce da 8 vittorie di fila senza subire un solo gol, sperava nella tenuta dei suoi al Maradona. Niente da fare: "tradito" da Bremer, disastroso, da Chiesa (travolto da Kvara), da Kostic. Surclassato tatticamente e agonisticamente dal Mago di Certaldo, con cui non corre buon sangue. Nell'ultimo confronto era finito con sonori "vaffa" e "vergognati" assortiti. Venerdì sera, altra puntata della loro personalissima guerra.

 

 

 

Allegri, visibilmente irritato, lascia il campo e fila verso gli spogliatoi con passo da centometrista. Spalletti lo vede e lo insegue, letteralmente. La mano tesa per stringere quella di Max, lo sguardo furbetto di chi già pregusta la rivincita morale. Lo juventino inizialmente non lo vede (o lo ignora?). Quando Luciano gli è vicinissimo, si ferma, gli stringe la mano. C'è spazio anche per una carezza: davanti alla superiorità schiacciante dell'avversario, non c'è rabbia o recriminazione che tenga. Finisce così, con i tifosi napoletani in delirio su Twitter.

 

 

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