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Juve stangata? Fuga di massa: qui crolla tutto, chi sta per andarsene

Claudio Savelli
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L’effetto collaterale della penalizzazione sulla Juventus può essere l’esodo dei migliori calciatori in rosa. Ma non sarebbe per forza un male, se è vero che l’incapacità di cederli è stato uno dei principali handicap della società negli ultimi anni, quelli in cui si è passati dalle stelle ai tribunali. L’eventuale assenza dalla prossima Champions - questo è l’“obiettivo” della penalità - spingerebbe alcuni calciatori altrove, causando un ridimensionamento della qualità della rosa ma anche del monte ingaggi attualmente di 158 milioni, il più alto in serie A. L’esodo riguarderebbe infatti i giocatori dagli ingaggi più onerosi, quelli che la Juventus in questi ultimi anni non è riuscita a vendere proprio perché guadagnavano troppo in relazione al rendimento. Il primo ad andarsene sarebbe Rabiot. Guadagna 7 milioni netti, ne chiede come minimo altrettanti per rinnovare e pretende di giocare in Champions. In caso di addio la società si libererebbe di uno stipendio pesantissimo, da vecchia gestione. Vale lo stesso discorso per Alex Sandro e Cuadrado, che ormai non valgono più i 6 e 5 milioni netti che incassano ogni anno.

PAREDES E DI MARIA
Non ci sarebbe la tentazione di sborsare 25 milioni per riscattare Paredes dal Psg, confermandogli l’ingaggio da 7 milioni netti. Verrebbe lasciato andare Di Maria con i suoi 6 milioni. E così pure Bonucci (6,5 netti) e Rugani (3,5), i cui accordi scadono nel 2024: non ci sarebbe bisogno di giustificare agli occhi dei tifosi queste rinunce. Szczesny, uno dei migliori portieri del campionato, potrebbe chiedere di essere ceduto. E alla società converrebbe assecondarlo (per monetizzare) ora che ha 32 anni, un ingaggio da 6,5 milioni netti in scadenza nel 2024 e numerose richieste. Anche McKennie potrebbe forzare la cessione, e la Juve accontentarsi di 15 milioni rispetto alla pretesa di incassarne 30. Sarebbe un ridimensionamento economico, quel di cui ha bisogno la Juve, ma anche un passo indietro dal punto di vista sportivo? Non è detto.

La società bianconera, infatti, sta dimostrando di avere i giovani migliori d’Italia. Miretti e Fagioli sono già stati decisivi, Rovella è in prestito e può tornare utile, dietro stanno mostrando buone cose Soulé e Iling, 19enni pronti per il grande salto. La nuova Juve, anche in considerazione del rosso nel bilancio da 250 milioni, deve crearsi giocatori perché non può più permettersi di prenderli preconfezionati. Per creare calciatori di valore, non dovrebbe avere troppi supercampioni davanti a loro: occulterebbero lo spazio necessario ai talenti per crescere e rendere la Juve di nuovo grande. Questo nuovo progetto avrebbe bisogno di una dirigenza capace di metterlo su carta e perseguirlo, di uno scouting abile a individuare i giocatori giusti più che i nomi di grido e di un allenatore in grado di valorizzare i ragazzi. Allegri lo sta facendo ma l’impressione è che sia per esigenza più che per volontà. Dovrebbe convincersi lui, prima ancora di convincere il nuovo Cda bianconero. 

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