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Juventus, Massimo Giletti: "Ho un sospetto sui magistrati"

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"L'ennesimo grave errore di questa storia". Massimo Giletti usa toni pacati, ma la sua è una bordata sulla Corte d'Appello federale che ha stabilito, con sentenza durissima, di penalizzare la Juventus di 15 punti a campionato in corso per il caso plusvalenze. 

 

 

 

In un video, il conduttore di Non è l'Arena (grande tifoso juventino, dichiarato) si chiede, malizioso: "Ma le procure delle altre città, Milano, Roma, Napoli… non indagano mai? Si indaga solo a Torino, e solo sulla Juventus?". Quindi esprime forti dubbi sulla tempistica del processo: "E' follia emettere sentenza nel corso di un campionato anziché aspettare la fine della stagione e avere molti più elementi".

 

 

 

D'altronde, la "pena afflittiva" decisa dalla Corte era finalizzata proprio a rendere quasi impossibile la qualificazione della Juventus alla prossima Champions League, considerando questo un danno (economico, prima ancora che sportivo) commisurato alla frode sulle plusvalenze. 

 

 

 

"Ne bis in idem? Non vale per il sistema del nostro calcio - conclude amaro Giletti, riguardo alla condanna della Juve per un capo d'accusa su cui era stata assolta qualche mese fa, sia pure in presenza di nuove prove -. Alla fine la mia sensazione è che un calcio malato di plusvalenze com'è quello italiano metta sull'altare un'unica squadra, faccia sacrificio della Juventus com'era già stato con Calciopoli". E il nastro delle polemiche si riavvolge ancora una volta, inesorabilmente.

 

 

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