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Juve, "illeciti gravi e ripetuti": le carte che cancellano il club

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La Corte di Appello della Figc sta per rendere pubbliche le motivazioni che l’hanno indotta a infliggere 15 punti di penalizzazione alla Juventus sul caso plusvalenze. Dopo che si era concluso a maggio con l’archiviazione, il processo è stato riaperto alla luce delle nuove carte che i pm di Torino hanno messo a disposizione della Procura federale. La Corte di Appello è quindi stata in grado di stabilire che il club bianconero “ha commesso un illecito disciplinare sportivo, tenuto conto della gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione”. 

In pratica i bilanci della Juventus sono considerati non attendibili. Alla giustizia sportiva interessano solo i reati di violazione di norme sportive, e in questo senso le carte provenienti da Torino rappresentano una “impressionante mole probatoria”. Gli illeciti sono chiari e ripetuti, con i dirigenti bianconeri che addirittura correggevano a penna le fatture ricevute dalla controparte per far quadrare i loro imbrogli. Proprio la documentazione riguardante i dirigenti è la più schiacciante per stabilire la colpevolezza della Juventus, che tra l’altro è ancora attesa dai processi per le manovre stipendi, anche quelle gravi e provate. 

 

Nel merito è stato ritenuto che la Juve abbia commesso l'illecito, "vista la documentazione proveniente dai dirigenti" del club "con valenza confessoria e dai relativi manoscritti, le intercettazioni inequivoche e le ulteriori evidenze relative a interventi di nascondimento di documentazione o addirittura manipolatori delle fatture". La Juve ha adesso trenta giorni di tempo per ricorrere al Collegio di garanzia, la Cassazione dello Sport: il club bianconero ha già annunciato che lo farà.

 

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