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Juve, Agnelli contro Elkann in tribunale: qui finisce malissimo

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La situazione in casa Juventus è addirittura più complicata di quanto già sembra. Lo scrive Il Giornale, secondo cui i dissidi tra John Elkann e Andrea Agnelli stanno rendendo l’aria attorno al club bianconero sempre più tossica. Questo perché l’ex presidente non è affatto d’accordo con la linea intrapresa dai nuovi vertici societari, che sono stati indicati da Elkann. La via che porta al patteggiamento non è affatto gradita ad Agnelli, perché sarebbe un’ammissione di colpe. 

 

 

Il problema è che l’ex presidente vorrebbe negare anche l’evidenza, ovvero tutti i dati e i fatti che lo hanno costretto a rassegnare le dimissioni, insieme all’intero consiglio di amministrazione, per evitare misure cautelari pesanti. Per i pm di Torino c’era infatti il rischio di reiterazione del reato e quindi Agnelli e compagni non hanno avuto molta scelta per preservare almeno la propria immagine. Fatto sta che il presidente Ferrero e l’amministratore delegato Scanavino stanno seguendo le indicazioni di Elkann e stanno cercando una soluzione diplomatica, leggasi patteggiamento, per cercare di rendere meno pesanti le sanzioni sportive, pecuniarie e disciplinari. 

 

 

“Il patteggiamento a livello italiano e poi europeo - si legge su Il Giornale - con la nostra giustizia sportiva e con il tribunale dell’Uefa è, di certo, la via più logica per affrontare il prossimo futuro senza l’angoscia di una retrocessione o una forte penalizzazione, in questo torneo o nel prossimo campionato, oltre a sanzioni ultra milionarie su un quadro contabile già devastato”.

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