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Napoli, pagellone-scudetto: chi meglio di Kvara (e non è Spalletti)

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Napoli campione d'Italia! Basta un pari con l'Udinese: un trionfo che mancava dal 1990, dai tempi di Diego Armando Maradona. Ecco le pagelle di una stagione spettacolare: il tricolore è di Spalletti e dei suoi, dominatori assoluti di un campionato in cui non hanno mai avuto rivali.

Alex MERET, voto 8: nessuno lo voleva e dopo una serie di incastri di mercato sfumati si è ritrovato quasi per caso ad essere il portiere titolare del Napoli. Ruolo che ha poi meritato e difeso con le prestazioni, che lo hanno elevato a uno dei migliori estremi difensori del campionato. 

Giovanni DI LORENZO, voto 9: l’ultimo uomo che ha vinto lo scudetto con la fascia al braccio adesso dà il nome allo stadio. Il capitano lo è stato per davvero: praticamente sempre presente, è diventato un calciatore totale, un punto di riferimento costante per i compagni. E ha pure preso il vizietto per il gol. 

Juan JESUS, voto 6,5: da bravo soldatino si è fatto trovare pronto quando necessario. 

KIM Min-Jae, voto 9: una delle più belle scoperte di questa stagione. Ha fatto dimenticare Koulibaly in poche partite: non solo è un grande difensore, ma è anche esaltante vederlo giocare con tale intensità e cattiveria agonistica. Mezza Europa adesso è sulle sue tracce, ma il Napoli vuole che continui a essere il ministro della difesa azzurra. 

Mathias OLIVERA, voto 7: arma tattica importante che è stata alternata al “soldatino” Mario Rui. Il suo impatto è stato molto positivo, probabilmente in futuro avrà anche più spazio perché ha dimostrato di meritarlo. Terzino completo. 

Leo OSTIGARD, voto 6: preso per puntellare il reparto, ha giocato solo quando strettamente necessario e non lo ha fatto male. 

Amir RRAHMANI, voto 8: meno appariscente di Kim, ma altrettanto solido e attento. È cresciuto anche in fase di impostazione, ha dimostrato di essere all’apice della carriera. 

Mario RUI, voto 7,5: sempre prezioso dal punto di vista tattico e tecnico, si è anche rivelato un ottimo uomo assist. Ogni tanto, però, i limiti fisici e di concentrazione in fase difensiva si sono fatti sentire. 

André-Frank Zambo ANGUISSA, voto 8: tanta quantità, non sempre affiancata dalla stessa qualità. A sua difesa va detto che il lavoro a tutto campo che svolge è sfiancante, quindi qualche passaggio a vuoto è giustificabile. Resta una pedina insostituibile nello scacchiere di Spalletti. 

Diego DEMME, voto 6: raramente ha visto il campo, ma non gliene si può fare una colpa, dato che gioca nello stesso ruolo di Lobotka. 

Elijf ELMAS, voto 7,5: non ha una vera posizione in campo, ma il fatto che possa ricoprirne diverse lo ha reso un’arma tattica molto importante, soprattutto a partita in corso. 

Khvicha KVARATSKHELIA, voto 9: all’esordio è andato in doppia cifra sia nei gol che negli assist. Basta già questo per definire superlativa la stagione del georgiano, che si è palesato al mondo del calcio in tutto il suo splendore. L’impressione è che abbia ancora margini di miglioramento, nelle scelte e nella costanza. 

Stanislav LOBOTKA, voto 9.5: la perfezione non esiste, ma il regista slovacco ci va molto vicino. È il vero capolavoro di Spalletti, che lo ha trasformato in uno dei migliori mediani al mondo, affidandogli senza remore le chiavi della squadra. È il vero elemento di equilibrio della squadra, insostituibile come nessun altro. 

Tanguy NDOMBELE, voto 7: non ha mantenuto appieno ciò che prometteva, ma partendo dalla panchina è stato spesso utile alla causa del Napoli. Difficilmente verrà riscattato per 30 milioni ed è un peccato, perché le potenzialità ci sono tutte. 

Matteo POLITANO, voto 7,5: si è alternato tutto l’anno con Lozano e tra i due è quello che ha avuto il miglior rendimento, anche dal punto di vista della costanza. 

Piotr ZIELINSKI, voto 7: ormai è un veterano del Napoli, uno dei pochi superstiti del vecchio ciclo. Forse anche per lui è arrivata l’ora di cambiare aria: nonostante la titolarità quasi fissa e qualche lampo dei suoi, troppo spesso non è riuscito a incidere in maniera determinante. 

Hirving LOZANO, voto 6,5: qualche fiammata e tanto impegno, ma nulla di indimenticabile e che soprattutto giustifichi i soldi spesi per lui dal Napoli. 

Victor OSIMHEN, voto 9: il nigeriano è diventato grande per davvero, affermandosi non solo in qualità di bomber ma anche e soprattutto come leader tecnico ed emotivo della squadra. Senza l’infortunio i quarti di finale di Champions contro il Milan avrebbero potuto avere un epilogo diverso. 

Giacomo RASPADORI, voto 7: ha avuto un ottimo impatto, complice l’infortunio a inizio stagione di Osimhen che ha fatto sì che Jack finisse subito nella mischia. Poi è un po’ uscito dai radar, ma ha messo la firma sullo scudetto con il gol vittoria contro la Juventus. 

Giovanni SIMEONE, voto 8: sebbene sia venuto meno nel finale di stagione a causa di un infortunio, non si può dimenticare il suo ruolo nei primi mesi. Senza Osimhen è stato lui a segnare gol pesantissimi, sia in campionato che in Champions. 

Luciano SPALLETTI, voto 9: prima di aprile avrebbe avuto il massimo dei voti, ma l’eliminazione dalla Champions e la minor brillantezza nel gioco hanno un peso. Resta il fatto che sia stato l’artefice di un capolavoro calcistico: Napoli attendeva lo scudetto da 33 anni, è romantico che a consegnarglielo sia stato un uomo che non lo aveva ancora mai vinto. 

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