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Napoli, esplode il Maradona: Osimhen su rigore stende la Fiorentina

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Quarantacinque minuti di distrazioni giustificate, con l’abbraccio caloroso del Maradona e di una città intera che non vuole smettere di festeggiare, poi il Napoli torna a fare sul serio e stoppa la corsa verso l’Europa della Fiorentina. Osimhen sbaglia un rigore ma poi rimedia, sempre dal dischetto, con il gol che vale come la ciliegina sulla torta in una altra giornata perfetta e indimenticabile per il popolo azzurro. Il Maradona tirato a lucido per l’occasione, con ospiti illustri come il regista premio Oscar Paolo Sorrentino e il tecnico dell’Atletico Madrid Diego Simeone, accoglie i campioni d’Italia con una splendida coreografia tricolore, e il 3 come il numero degli scudetti in bella mostra in mezzo. Gli oltre 50mila presenti nell’impianto di Fuorigrotta cantano e strombazzano ma fuori dallo stadio un fiume di tifosi si stringe virtualmente attorno a Di Lorenzo e compagni.

 

 

Lo spettacolo è fuori dal campo e quello che succede dentro il rettangolo verde conta fino a un certo punto. Sarà per questo che la Fiorentina, dopo aver concesso il 'pasillo de honor' ai padroni di casa al loro ingresso in campo, non fa sconti appena l’arbitro fischia l’inizio del match. I viola vogliono prendersi l’ottavo posto in solitaria e, pur facendo delle rotazioni ragionate in vista della semifinale di Conference League, partono forte e creano subito due occasioni con Jovic, che trova sulla sua strada un ottimo Gollini.

Scarichi dopo l’euforia dei giorni scorsi e con alcuni elementi cardine tenuti inizialmente a riposo - da Kvara a Lobotka passando per Rrahmani - i ragazzi di Spalletti si fanno notare con un paio di iniziative senza fortuna di Elmas e Osimhen, che non riescono a inquadrare lo specchio della rete, ma ciò che spicca all’intervallo è soprattutto il dato del possesso palla - uno dei marchi di fabbrica della squadra - che vede la Fiorentina avanti 59 a 41.

 

 

Il rammarico dei toscani è non capitalizzare la superiorità, in termini di occasioni e di gioco, del primo tempo, perché nella ripresa Spalletti cambia volto del suo Napoli e la squadra subito si accende. L’ingresso di Kvara al posto dell’infortunato Lozano e quelli di Zielinski e Lobotka in mezzo al campo invertono il trend del match. Il polacco si guadagna subito un rigore per un fallo di Amrabat, ma Osimhen dal dischetto non capitalizza facendosi ipnotizzare da Terracciano. I padroni di casa, spinti dal loro pubblico, non sono però più la squadra distratta dei primi 45’. E a venti minuti dal gong trovano il meritato vantaggio proprio con Osimhen, ancora dal dischetto, che non sbaglia al secondo tentativo e firma il 23° gol di un campionato di cui è sempre più capocannoniere. Nel finale Italiano ribalta il fronte offensivo del suo undici (dentro Saponara e Kouamé) e la Fiorentina, con una reazione rabbiosa, per poco non agguanta il pareggio. Nico Gonzalez però manda a lato da posizione favorevole, poco dopo Kouamé - imbeccato da Jovic - spara invece alto su Gollini in uscita. D’altronde questa è la festa del Napoli, in una notte magica e di festa tra il popolo azzurro e la squadra.

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