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Cristiano Ronaldo, fuga dall'Arabia. "Articolo 17", rovinato dalla Fifa?

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Una stagione non all’altezza e che Cristiano Ronaldo vuole al più presto dimenticare. La rottura con il Manchester United, l’arrivo in Arabia Saudita all’Al-Nassr senza però trovare successi nonostante i diversi gol (14 nello specifico). Non sono passati neanche cinque mesi da quando è arrivato all'Al-Nassr, firmando un contratto di due stagioni e mezzo e con uno storico contratto da 200 milioni di euro per ciascuna delle stagioni, che il cinque volte Pallone d'Oro avrebbe cambiato idea e vorrebbe tornare in Europa. In questo periodo, si è reso conto della realtà del club saudita e, soprattutto, della situazione del paese dove le infrastrutture sono molto lontane da quello che si aspettava. Per questo motivo l'ambientamento suo e della sua famiglia non è stato dei più facili: adesso l'obiettivo è quello tornare nel Vecchio Continente o puntare su altri mercati calcistici per chiudere la sua carriera.

 

 

 

 

Cosa dice l’articolo 17 del regolamento Fifa

Se CR7 decidesse di andarsene senza giusta, causa dovrebbe risarcire il club per i restanti due anni di contratto come stabilito dal Regolamento dei trasferimenti di calciatori della Fifa: il riferimento specifico è all'articolo 17 che fa riferimento alla risoluzione "senza giusta causa”, dove si precisa che "la parte che risolve il contratto si impegna a pagare un’indennità". Questa somma sarebbe calcolata tenendo conto della legislazione nazionale, della specificità dello sport e di altri criteri oggettivi che devono includere, in particolare, "la remunerazione e gli altri benefici dovuti al calciatore in base al contratto in corso o al nuovo contratto, il tempo contrattuale residuo, fino a un massimo di cinque anni, gli onorari e le spese pagate dalla società precedente (ammortizzato lungo la durata del contratto), se la risoluzione del contratto avvenisse in un periodo protetto”.

 

 

 

Ronaldo, con due anni di contratto obbligo di giocare quattro mesi in qualsiasi partita ufficiale

Oltre all'obbligo di indennizzo, il regolamento prevede sanzioni sportive per il calciatore che rescinde il contratto durante il periodo protetto: nel caso del portoghese che ha due anni di contratto, la sanzione consisterebbe in una limitazione di quattro mesi a giocare in qualsiasi partita ufficiale. Va ricordato che nel caso del Manchester United c'era un accordo con il club inglese per il suo scioglimento e per questo non è stato punito.

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