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Allegri si prende ufficialmente la Juve, chi fanno fuori: il trionfo del mister

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Il trionfo di Massimiliano Allegri. La nuova Juventus nasce a immagine e somiglianza del tecnico livornese, che molti (anche tra gli stessi tifosi bianconeri) davano in uscita e sfiduciato. Tutto il contrario: Max sarà in panchina anche nel 2023/24, e il suo peso specifico alla Continassa, alla luce delle nuove nomine nell'organigramma juventino, sembra essere aumentato esponenzialmente. Certo, la Spada di Damocle della sentenza Uefa su plusvalenze e manovra stipendi pende ancora sul club, e potrebbe portare alla esclusione dalle coppe europee del prossimo anno (la Conference League conquistata sul campo, dopo la penalizzazione) e l'ombra sempre incombente della querelle Superlega. Ma la programmazione deve cominciare ora, in un modo o nell'altro. 

 

 



Il direttore generale bianconero Maurizio Scanavino, intervistato in esclusiva da Sky Sport, ha per prima cosa confermato l'allenatore: "Allegri mai stato in discussione, con lui c'è totale condivisione degli scenari futuri come gestione sportiva tra mercato e organizzazione all'interno di un quadro economico societario al momento piuttosto complicato. Con lui abbiamo incontri e contatti quotidiani da sempre e in questi mesi abbiamo attraversato insieme questa bufera e per certi versi il nostro rapporto si è consolidato in tempi rapidi". Superati dunque "i momenti di confronto e in casi rari anche accesi però sempre con la volontà di critica costruttiva e autocritica, con la volontà di fare il meglio per la squadra, i giocatori e la società". 

 

 



L'ex mister di Cagliari e Milan, diventato famoso per l'esaltazione delle vittorie di horto muso e per questo poco gradito ai tifosi che vorrebbero il calcio-champagne, mette a segno un colpo importante anche dietro la scrivania. Non la sua, ma quella del prossimo direttore sportivo. "Due giorni dopo la mia nomina e quella di Ferrero avevamo -15 punti con l'inibizione di Cherubini come ds, per questo in quel momento abbiamo creato un gruppo di lavoro in una situazione di emergenza con la nomina di Francesco Calvo e la promozione di Giovanni Manna dalla Next Gen che ha lavorato molto bene", spiega Scanavino a Sky. "Questo gruppo ha lavorato al di là di specifiche responsabilità ma l'esito forse più positivo di questa fase è stata la performance di Giovanni Manna che ha dimostrato di avere grandi capacità: è lui che prenderà in mano al 100% le responsabilità e le fasi di mercato che ci aspettano nei prossimi mesi lasciando a Calvo la parte più manageriale del club". Importante doppia nota a margine: Manna è considerato un nuovo "maghetto" del mercato, mentre tra Calvo e Allegri il feeling non sembra essere mai stato dei migliori. Secondo punto: la promozione di Manna sembra chiudere all'ipotesi di un arrivo a Torino di Cristiano Giuntoli, direttore sportivo del Napoli scudettato e, si dice, non troppo gradito allo stesso Allegri. Che in pochi secondi ottiene così la conferma per sé e l'allontanamento di due personalità con cui sarebbe entrato facilmente in attrito.

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