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Ducati truffata dalla MotoGp: pur di salvare la Honda...

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La Honda che fa? Lascia il Motomondiale nel 2025 o continua sapendo che la possibilità di un addio da Marc Marquez possono esserci? E c’è il problema dell’attuale normativa, sofferta anche dalla Yamaha di Fabio Quartararo, di “congelare” i motori per il campionato in corso e di utilizzare non più di due carene: per tornare competitive, tra potenza e aerodinamica. Per le case di Tokyo e Iwata avrebbero bisogno di almeno due, forse tre stagioni. Troppe. Ma il chief sporting officer, Carlos Ezpeleta, figlio di don Carmelo, padre-padrone della Dorna che organizza il Motomondiale, in una intervista ad alcune tv olandesi ha aperto una porta che potrebbe dare qualche chance alle scuderie giapponesi: “Il sistema delle concessioni è obsoleto. Credo sia arrivato il momento di cambiarlo".

 

 


 


La norma che non piace alla Ducati

Alberto Puig, team manager Honda, ringrazia ma per il momento tira dritto: “Dobbiamo fare delle moto migliori, non aspettare che qualcuno ci aiuti”. Come ricorda nel suo articolo La Repubblica, il cambiamento delle regole è soggetto al voto favorevole della maggioranza dei cinque attuali costruttori: Aprilia, Ducati, Honda, Yamaha e Ktm. “Ma ufficialmente non se ne è proprio parlato, anche se sappiamo tutti dell’intervento di Carlos Ezpeleta”, spiega una fonte interna alla Ducati. Confermando che sarebbe un colpo di scena poco gradito: “Non ci opponiamo per principio, però non c’è motivo di annullare quel vantaggio che ci siamo guadagnati col tempo e la programmazione”. L’azienda italiana in questi giorni ha espresso parere negativo a una prima proposta, quella di non considerare ai fini delle qualifiche i risultati della sessione iniziale di prove libere.

 

 

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