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Inter, Simone Inzaghi risponde a tutto: la promessa del mister scatenato

Fabrizio Biasin
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Nella sede dell’Inter ci sono un sacco di giornalisti, pensa te, del resto l’occasione è ghiotta: la presentazione della nuova stagione, figlia di quella precedente. E quella precedente non è stata banale se è vero come è vero che ha portato una finale di Champions e due trofei. Mica poco.

Simone Inzaghi prende parola dopo l’introduzione di Giuseppe Marotta (l’ad parla di «squadra nuova», che sarà «certamente competitiva», «molto italiana anche in ottica nazionale», «siamo un bel team, amiamo l’Inter», «ringraziamo soprattutto la nostra proprietà che anche nel post-covid non ci ha mai fatto mancare le risorse necessarie», «l’Arabia può essere un’opportunità») e, ovviamente, si prende la scena (non che sia una sua volontà, è costretto dal «format»). Inutile fare troppi giri di parole, lasciamo parlare «uno dei dieci migliori allenatori al mondo secondo ESPN». Risposta del tecnico: «...E speriamo di scalare posizioni».

L’allenatore al terzo anno è carico, certamente più “sul pezzo” rispetto alle prime due stagioni e... risponde a tutto. Per dire, occhio alla partenza: «Abbiamo il dovere di vincere lo scudetto, la seconda stella. Tanti vogliono la stessa cosa ma proveremo a batterli. È il nostro grande obiettivo». Mica male. E poi, sulla stagione appena terminata: «Il percorso in coppa è stato pressoché perfetto, in campionato avremmo certamente dovuto e potuto fare meglio e lavoriamo per quello».

NODO CRUCIALE
Si passa al mercato, nodo cruciale per capire che stagione sarà: «Ho totale sintonia con i miei dirigenti, sono sempre stati con me. È normale che sia un mercato difficile, ma stiamo operando nel migliore dei modi. Frattesi e Thuram sono arrivati e sono già a livello internazionale, Bisseck ha appena terminato un Europeo Under 21...». I giornalisti ascoltano, scrivono, inzigano (da “inzigare”). Tema? Lukaku. «Romelu è di un’altra squadra» - (il Chelsea, ndr) - «sappiamo quanto conta per noi, vogliamo riportarlo a Milano anche quest’anno e faremo il possibile».

Si torna sulla finale di Champions e sul “posizionamento” dei nerazzurri nell’élite del calcio europeo. Inzaghi fa la ruota tipo pavone (giustamente): «L’anno scorso ero convinto che non ci fosse tutta questa distanza con le grandi del calcio e l’abbiamo dimostrato. Abbiamo tenuto testa al City, la squadra più forte d’Europa. Sappiamo che quest’anno sarà difficilissimo confermarsi, ma c’è grande speranza... e grande voglia!».

E ancora, sulla partenza di tanti tra i vecchi titolari: «Faccio un discorso generale: da Handanovic a Brozovic, abbiamo scelto di ringiovanire. Abbiamo perso giocatori importanti, ne arriveranno altri.
Mi auguro che i nuovi arrivati riescano a fare quello che hanno fatto quello che non ci sono più». Altro tema caldo, il rinnovo del contratto: «Se è un problema iniziare in scadenza di contratto? La società conosce il mio pensiero. A me preme soprattutto pensare al campo e sono molto molto sereno».

STAGIONE PASSATA
E lo sarà soprattutto se l’Inter riuscirà a partire senza le difficoltà della stagione passata: «Sicuramente dobbiamo iniziare meglio dello scorso anno, ma il calendario non lo guardo più di tanto. Pensate a come è andata l’ultima stagione: aprile e maggio dovevano essere i più duri e invece abbiamo vinto praticamente sempre. Il calendario ci offre un inizio abbastanza soft ma guai a sottovalutare gli avversari». Infine, la domanda dalle cento pistole: «Meglio vincere lo scudetto o giocare la prossima finale di Champions?». Risposta: «È difficile scegliere. La scorsa stagione è stata incredibile a livello di nottate condivise con i tifosi. Dopo Istanbul ho abbracciato uno ad uno i miei calciatori e avrei voluto farlo anche con i tifosi...». Non ha risposto, ma ha risposto.

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