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Gregorio Paltrinieri, il crollo: "Mi ritiro". Qualcuno salvi l'azzurro

Federico Danesi
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Dopo il flop della vigilia, Gregorio Paltrinieri ha deciso di rinunciare ai 1.500 metri: chiude così l'avventura ai mondiali nella quale, comunque, ha portato a casa due medaglie nel fondo (oro nella staffetta 4x1500 e argento nella 5 chilometri). Bilancio, per lui, comunque deludente. Il ritorno a casa anticipato è una decisione sofferta, dettata da una condizione fisica non ottimale confermata dallo stesso Paltrinieri al termine della finale degli 800 metri. "Mancano le energie. Sono arrivato qui con una preparazione scarsissima. In mare ci ho messo una pezza, ma se non ne hai è difficile". Così dopo la delusione di ieri, al termine di una gara in cui ha chiuso all'ultimo posto. Quindi, d'intesa col suo staff tecnico, la decisione di ritirarsi

Di seguito, vi proponiamo l'articolo di Federico Danesi su Libero di oggi, giovedì 27 luglio: la cronaca della vigilia e il sospetto che, ora, "Greg" debba rinunciare a qualcosa

Lo sport non aspetta nessuno, il nuoto non è un mondo a parte e l’Italia non è una super potenza. Quel ruolo lo lasciamo alla Cina e all’Australia, che nella vasca di Fukuoka stanno facendo la voce grossa. Noi invece abbiamo ottimi atleti e qualche campione, ma se per un giorno steccano non finisce il mondo. Quasi che gli astri abbiano decisi di allinearsi in negativo nello stesso momento, una dopo l’altra sono crollate tutte le certezze: quelle vecchie come Gregorio Paltrinieri, ma di riflesso anche Federica Pellegrini, e quelle nuove come Micolò Martinenghi.

Il primo giorno azzurro senza medaglie, dopo le cinque conquistate e quelle che ancora arriveranno, è tutto nella faccia appesa di Paltrinieri, anche se la sua controprestazione negli 800 era in parte annunciata. Il capitano azzurro ha pagato in una volta sola una somma di fattori; non è arrivato in grandi condizioni e lo aveva già dimostrato nel Fondo, ma comincia anche ad avere 29 primavere con una carriera di sforzi su braccia e gambe. Manca ancora un anno a Parigi, questo è solo un avvertimento e non un allarme rosso. Anche lui però dovrà cominciare a fare delle scelte, perché tutto non gli è più concesso.

«NON NE AVEVO PROPRIO»
In più gli 800 sono gara che non sempre nella sua carriera è venuta bene e in effetti così è stato anche in Giappone. Ottavo in 7’53”78, quasi 17 secondi sopra il tempo del tunisino Ahmed Hafanoui (oro olimpico nei 400 stile) che ha battuto l’australiano Samuel Short, che di anni invece ne ha solo 20 e buon per lui. «Non ne avevo proprio, avevo paura che mi mancasse l’allenamento e si è visto oggi. Gli altri sono andati molto forte, invece io ho fatto una fatica immane dal primo cinquanta ed è difficile lottare così. Non sono nella condizione ideale per gareggiare, non ho recuperato lo sforzo della batteria. Ora nei 1500 proverò a fare bene la batteria ma le energie sono poche». Tornerà sabato e capiremo di più, capirà di più pure lui.

Giornata no anche per Nicolò Martinenghi, solo quinto nei 50 rana e distante dal suo record italiano stabilito agli Europei di Roma 2022. Se avesse avvicinato quel 26”33 sarebbe finito secondo alle spalle del cinese Qin Haiyang, già oro nei 100, in 26”29 e invece ha chiuso 5 decimi peggio. Visti i tempi sul tabellone, l’amarezza è stata doppia perché in un Mondiale di extraterrestri bastava poco per tornare nuovamente sul podio: «Non è stata una bella giornata per l’Italia, ma qualche batosta è salutare. Serve a crescere e a continuare pensando alla gara successiva».

Fuori Miressi dalla finale dei 100 stile con il tredicesimo tempo e un crono per lui modesto, fuori pure Alberto Razzetti da quella dei 200 misti anche se almeno lui ha nuotato su tempi dignitosi: ma è proprio il tempo che per una volta ha detto male all’Italia e lo avevamo capito subito.

LA DIVINA E LA PALLANUOTO
Federica Pellegrini qui non c’è ma è stata anche cancellata dall’australiana Mollie O’Callaghan. Tutti nella finale dei 200 stile aspettavano che fosse Ariarne Titmus, fresca primatista anche nei 400, a demolire il record della “Divina”. L’ha fatto la sua connazionale, che è classe 2004 in una gara che vede a podio anche la canadese Summer McIntosh che ha solo 16 anni. Il primato resisteva da Roma 2009 e ora da 1’52”98 è sceso a 1’52”85 nei 200 stile. Lei le ha riposto complimentandosi e annunciando a tutti via social di essere incinta, riprendendosi la scena. Fuori anche il Setterosa che ha lottato sino al 9-8 finale per l’Olanda nella semifinale della pallanuoto e giocherà per il bronzo. Non era giornata.

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