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Leonardo Bonucci "ossessionato dalla Juve": né soldi, né amore...

Luca Beatrice
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Non per soldi e nemmeno per amore. Leonardo Bonucci avrebbe voluto battere altri record personali tra bianconero e azzurro, perciò si è impuntato: restare a tutti i costi alla Juventus nonostante Massimiliano Allegri gli avesse detto già a metà della scorsa stagione che non sarebbe stato più nei suoi piani, invitandolo a cercarsi un’altra squadra. Risaputo che tra i due non è mai corso buon sangue, secondo voci attendibili il giocatore fu tra i fomentatori di un esonero del tecnico dopo l’eliminazione dalla Champions League. Era abbastanza chiaro, insomma, che ne sarebbe rimasto solo uno dei due e la società, giustamente, ha puntato su Max visto che in campo non deve scendere lui e che c’è bisogno di gente integra, affidabile, oltre alla necessità di alleggerire il monte ingaggi.

Da tifoso ho molto amato Leo e sono stato tra i primi a perdonarlo nonostante il passaggio al Milan e il gesto di sciacquarsi la bocca sotto la curva Nord, non proprio il massimo dell’eleganza. Si è pentito ed è tornato a casa, l’ho subito applaudito cercando di convincere gli scettici. Ora invece penso che abbia perso la testa e sia fuori dalla realtà, perché nel calcio le belle storie finiscono, neppure i campioni sono eterni, la gratitudine non si misura con un altro ricco contratto, a un certo punto uno dei due dice basta, è una legge scritta e a Torino è successo con Del Piero e Chiellini, persino più bandiere di lui, o con Marchisio e pure quella volta c’entrava Allegri che non credeva più a un giocatore infortunato nonostante l’affetto dei tifosi.

 

 

Da qualche giorno Bonucci si è accasato all’Union Berlino, buona squadra che giocherà la Champions a differenza della Juventus, ma invece di pensare a nuove sfide, alla possibilità di un altra stagione ad altro livello, la sua ossessione si chiama ancora Torino e il dente è sempre più avvelenato, vuole fare causa manco fosse stato vittima di mobbing, decisione che probabilmente non porterà a nulla tranne destabilizzare ancora una volta un ambiente già provato da un anno senza Europa, dalle casse vuote e dal caso Pogba. E dove ci vuole tutta la pazienza e la “halma” di Max per non perdere per strada altri pezzi. Non so quanto i tedeschi l’abbiano presa bene che nella sua prima intervista da tedesco Leo si sia concentrato solo sulla Juve non facendo cenno alla nuova destinazione. Lo sfogo segue quello della moglie Martina e dell’insulso post sui social non tanto a difesa del marito quanto a chiarire che lei come donna si è sempre sentita messa in secondo piano rispetto alla Vecchia Signora. Neppure un ultimo squallido abbraccio, un addio davanti ai tifosi, questo il succo del discorso. La famiglia non è mai tanto lucida; a Bonucci continuerò a volere bene però chi getta fango contro la mia squadra è colpevole a prescindere. Aufidersen Leo, e guarda che a Berlino ci sono dei musei meravigliosi, non c’è il tempo per annoiarsi. 

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