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Paul Pogba positivo? Un mostruoso "reddito di cittadinanza": quanti soldi prende

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Leonardo Iannacci
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Ieri mattina, quando è arrivata via mail la conferma dal laboratorio dell’Acqua Acetosa, nella sede della Juventus sono stati in parecchi ad esultare come si fosse già vinto il derby. Le controanalisi su Paul Pogba effettuate giovedì e il cui risultato è stato reso noto 24 ore dopo, hanno confermato la positività a metaboliti del testosterone, emersa dopo un controllo antidoping al termine di Udinese-Juve dello scorso 20 agosto. Questo significa che la rete si chiude sul giocatore francese e che la società bianconera potrà rescindergli l’oneroso contratto triennale e risparmiare una cifra attorno ai 30 milioni euro.

Ma riassumiamo la situazione che è piuttosto complessa e può aprire scenari variegati. Pogba ha ora le spalle al muro, le analisi e le controanalisi lo inchiodano alle sue responsabilità e l’assunzione di doping significa una squalifica del Tribunale antidoping da due a quattro anni. Il giocatore è attualmente sospeso in via cautelare. Considerando che il Polpo va verso i 31 anni (il prossimo 15 marzo), si può ipotizzare per lui la fine misera di una carriera che lo ha portato in vetta al mondo con la Francia nel 2018. Ma c’è un ma. Pogba questo punto può chiedere di essere interrogato o, in alternativa, fare inviare dai suoi avvocati una memoria difensiva, puntando sulla «non intenzionalità» dell’assunzione. Ovvero su un misterioso integratore «contaminato» e sulla mancanza di dolo.

FASCICOLO
Al termine del procedimento la procura esaminerà il fascicolo e potrà richiedere l’archiviazione al Tribunale nazionale antidoping (Tna) oppure deferire Pogba, rinviandolo a giudizio. Difficile che il Tribunale consenta di patteggiare la pena e dimezzarla: 1 oppure 2 anni. Infine è remotissima per il francese la possibilità estrema di optare per l’Udienza Unica presso il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna: per percorrere questa strada occorre il via libera sia di Nado Italia, la struttura che organizza l’antidoping del nostro paese, che quello della Wada, l’Agenzia Mondiale Antidoping. Pura utopia. La verità è che la Juventus si toglierà un grosso peso, innanzitutto economico per il colossale stipendio di un giocatore che è in infermeria da 15 mesi e avrà giocato non più di 300 minuti. E poi tecnico, visto che il ritorno a Torino del francese si è rivelato fallimentare a dir poco: i guai giudiziari con il fratello in Francia, le bizze continue con il club (lo scorso Natale, pur infortunato, il giocatore venne fotografato mentre sciava!), e soprattutto la tara finanziaria dell’operazione, hanno portato i dirigenti juventini a essere ben felici della novità emersa ieri all’Acqua Acetosa.

PAGAMENTO
La Juve così può sospendere dal momento della squalifica il pagamento dell’ingaggio al calciatore, garantendo il minimo salariale che è una sorta di un mostruoso reddito di cittadinanza: 39mila euro lordi. Nel frattempo sul fronte societario il club chiude il bilancio 2022-23 con una perdita di 123,7 milioni e si appresta a varare un aumento di capitale da 200 milioni. E liberarsi di Pogba, per Giuntoli, vuol però dire risparmiare 30 milioni, alleggerire il monte stipendi e concentrarsi sul mercato di gennaio. Berardi è più di un obiettivo e ora si apre l’ipotesi per l’acquisto di un forte centrocampista. «Umanamente mi dispiace per Paul», ha commentato Allegri mentre stava già pensando al tridente Chiesa-Vlahovic-Berardi e a quale regista, da acquistare a gennaio per affidargli la nuova Juventus senza più Pogba tra i piedi. Non hanno ancora vinto il derby ma alla Continessa, ieri, hanno vinto una partita importante e si sono liberati di un problema gigantesco.

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