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Giroud illude il Milan, poi il Napoli rimonta: magia di Raspadori, rimpianto-Kvara

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Il Milan tenta la fuga trascinato dalla doppietta di uno scatenato Giroud, il Napoli si sveglia tardi e acciuffa un pareggio che non può comunque far sorridere del tutto. Dal big match del 'Maradona' nessuna delle due squadre riesce a dare una svolta alla stagione, anzi paradossalmente il 2-2 finale conferma il momento delicato che stanno vivendo sia Stefano Pioli che Rudi Garcia. Il Diavolo, dopo un primo tempo quasi perfetto - in cui è mancato solo il terzo gol che avrebbe chiuso la contesa - si è sciolto nella ripresa e non ha saputo arginare il ritorno dei campani, che hanno pagato a caro prezzo le amnesie difensive della prima metà di gara ma sono comunque riusciti a evitare, grazie alla magia di Politano e alla punizione di Raspadori, un altro scivolone interno che avrebbe avuto effetti negativi su un gruppo ancora alla ricerca di una sua precisa identità.

La contemporanea frenata di Milan e Napoli alla fine fa piacere soprattutto alla capolista Inter, che sale a +3 sui cugini e a +7 sugli azzurri. In piena emergenza difensiva, Pioli deve fare a meno all'ultimo momento anche di Simon Kjaer. Accanto a Tomori c'è così Kalulu, con Calabria che va a presidiare la corsia in cui agisce Kvara. In mezzo al campo fiducia a Krunic, che vince il ballottaggio con Adli. Dalla parte opposta a sorpresa Garcia schiera Elmas al posto di Cajuste, per un centrocampo con più qualità e meno filtro. Davanti il centravanti titolare è ancora Raspadori, preferito a Simeone. L'attaccante che brilla nel primo tempo sotto il cielo del 'Maradona' è però un altro, Olivier Giroud. Il francese si conferma uomo dai gol pesanti e da solo indirizza la partita con due zuccate che gelano il Napoli. La prima, al 22', su pennellata di Pulisic, con Meret che sfiora il pallone ma non riesce a evitare che finisca in rete; la seconda dieci minuti più tardi, su cross teso di Calabria, dopo un duello aereo vinto con uno spaesato Rrahmani.

I campani pagano due disattenzioni difensive, di reparto, all'interno di un primo tempo comunque incolore, perché il Diavolo nonostante i guai in difesa (Kalulu alza bandiera bianca per un problema alla coscia dopo un quarto d'ora, al suo posto esordio assoluto per l'argentino Pellegrino) riesce a limitare Kvara e soci, quasi mai insidiosi dalle parti di Maignan. L'unico sussulto a metà primo tempo, sul punteggio di 1-0, lo regala il fuoriclasse georgiano, che semina il panico sulla sinistra e cross sul palo opposto per Politano, che manca la deviazione vincente mandando a porta sguarnita sull'esterno della rete. Nella ripresa, dopo il monologo rossonero dei primi 45 minuti, inizia tutta un'altra partita. Da un lato i rossoneri perdono per una contrattura Pulisic, rimpiazzato da Luka Romero, dall'altro Garcia ribalta la sua squadra con un triplo cambio e un atteggiamento più offensivo con Simeone e Raspadori contemporaneamente in campo.

La scintilla che cercava il Napoli però arriva da Politano, che al 5' riapre i giochi con un siluro da posizione defilata dopo essersi liberato di Pellegrino e Theo Hernandez. Il 'Maradona' si risveglia dopo i mugugni dell'intervallo e prende per mano i campioni d'Italia, che attaccano a testa bassa mettendo all'angolo il Milan. Kvara spara alto al 15' dopo un'uscita errata di Maignan, il 2-2 però è solo rinviato di qualche minuto, quando Raspadori pennella una punizione perfetta e completa la rimonta. La sfida si accende: le squadre si allungano, entrambe alla ricerca della spallata definitiva. Meret si allunga sulla conclusione insidiosa di Leao, che poco dopo esce infuriato con il suo tecnico a causa della sostituzione con Jovic. Il Napoli ci prova ma senza la foga mostrata dopo l'intervallo, anche per l'espulsione nel finale di Natan per doppia ammonizione. In pieno recupero Calabria da una parte e Kvara dall'altra falliscono il colpo del ko, ne esce così un pareggio che non può soddisfare nessuno. 

(LaPresse)

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