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Milan, "Camarda e il test di Risser": parla l'esperto

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E' già l'uomo copertina del calcio giovanile italiano, Francesco Camarda. Da questa sera, quando siederà in panchina a San Siro per Milan-Fiorentina, può diventarlo anche della Serie A. In ogni caso, il baby-prodigio della Primavera rossonera, a 15 anni, giocando diventerà più giovane debuttante di sempre nella storia del nostro calcio ma già in tanti sono pronti a battezzarlo come un futuro "crac".

Finora ha sempre giocato "sotto-età", contro avversari di 1 o 2 anni più grandi di lui, segnando in media un centinaio di gol a stagione. Praticamente incontenibile, grazie a doti innate da bomber e a un fisico semplicemente mostruoso per la sua età, 184 centimetri di altezza per 79 chili di muscoli. Ma è davvero pronto per vedersela con i "grandi", giocatori che possono tranquillamente avere il doppio della sua età?

 

 

"Dipende molto dalla sua personalità – spiega il professore Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale italiana, in una intervista a Fanpage.it -. Non è detto che l'emozione di queste situazioni possa essere una componente negativa. Anzi, se ha già abbastanza padronanza di sé può addirittura esaltarsi. E poi chissà…". Per portare in panchina il "predestinato", il Milan ha dovuto chiedere una deroga alla Figc, una autorizzazione corredata da un certificato di idoneità specifica all'attività agonistica e dalla relazione di un medico-sociale che attestasse la raggiunta maturità psico-fisica del calciatore.

 

 

Per Pioli è "maturo" e già "pronto" per dare una mano, nonostante sia anagraficamente un bambino o poco più. "Non possiamo dire che questo rappresenta un handicap –  aggiunge Castellacci -. Un conto è l'età cronologica, altro ancora è l'età ossea. Ci sono calciatori che, sotto quest'ultimo aspetto, sono anche più grandi rispetto a quanto dice la carta d'identità oppure ad altri giocatori. E questo può essere il caso di Camarda". Una differenza accertata dal test di Risser, "che a livello ortopedico è fondamentale, uno strumento utilizzato in medicina per valutare la maturità scheletrica in base al livello di ossificazione e fusione dei processi della cresta iliaca". Camarda è nel pieno dello sviluppo e potrebbe aumentare ancora in altezza, "ma dipende sempre dal grado di sviluppo osseo raggiunto e se i nuclei di accrescimento non sono già saldati".

Nel frattempo, scommette il dottor Castellacci, "se parliamo di preparazione può sopportare tranquillamente anche carichi di lavoro diversi e maggiori rispetto a quelli attuali. Oggi, oltretutto, la cura di questo aspetto è molto personalizzata anche se inserita in un percorso comune di squadra. Ogni calciatore ha un trattamento specifico, quasi settoriale".
 

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