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Milan, bordate contro Pioli: "Ha bruciato lui la qualificazione, rischia comunque di saltare"

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Per il Milan di Stefano Pioli dopo Newcastle è un’impresa a metà. L’Europa League è arrivata, ma non l’accesso alla Champions, dove è riuscito a passare in extremis il Psg. Nel suo commento, il vicedirettore de La Gazzetta dello Sport, Andrea Di Caro, parla di qualificazione “bruciata prima da Pioli, soprattutto nel pareggio a San Siro col Newcastle, una gara che il Milan poteva e doveva vincere”.

Il terzo posto permette al Milan di non abbandonare totalmente l’Europa, “ma la delusione a fine gara di Pioli davanti ai microfoni era evidentissima: ha provato a dirlo che ‘l’Europa League è una competizione importante, che il Milan non ha mai vinto e…', ma non è riuscito neanche a terminare la frase, toccandosi la pelata con la mano, con un gesto di amarezza”. 

 

 

 

Di Caro: “Milan? Mercato non azzeccato del tutto, Pioli lontano dalla riconferma”
Una mancata qualificazione che, sempre secondo Di Caro, “allontana maledettamente la sua conferma il prossimo anno — commenta — Anche vincere l’Europa League, comunque un trofeo internazionale, potrebbe non bastare. A pesare è ovviamente il confronto con l’anno scorso, quando il Milan si giocò la semifinale con l’Inter. Ma anche il livello degli investimenti di questa estate. Non tutti azzeccati, il Milan però ha cambiato e speso tanto, acquistando tante facce nuove e, nonostante la cessione di Tonali, a detta di tutti si era rinforzato. Ma in questa Champions non si è visto”.

 

 

 

Di Caro: “Milan non compatto, difficile la rimonta in campionato”

E in Serie A le cose non vanno meglio: la Juve è a -7, l’Inter a -9. Un divario non irraggiungibile ma pesante: “L’impressione che la squadra ha dato è che non abbia quella compattezza, costanza di prestazioni e risultati necessarie per immaginare una grande rimonta — aggiunge Di Caro — Anche in questo caso l’obiettivo, importante ma minimo, di centrare la qualificazione alla prossima Champions, potrà salvare la faccia e il bilancio ma non parecchie teste dentro e fuori dal campo: chiedere a Maldini e Massara”. Per i rossoneri si apre una fase non semplice: “Lontana dalla vetta, fuori dalla Champions, deve ritrovare motivazioni e guardarsi le spalle —  conclude il vicedirettore — Non tutte le colpe però possono essere attribuite a Pioli: vanno divise con dirigenti e giocatori, a partire dai più rappresentativi e pagati, Leao in primis che ieri tra l’altro ha mancato un gol clamoroso”.

 

 

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