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Allegri, "I ladri scappano". Inter e Juve, la frase che fa esplodere la Serie A

Roberto Tortora
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Quella tra Inter e Juventus non è più solo una lotta Scudetto sul campo, ma anche una battaglia dialettica a suon di allegorie. Se, infatti, l’ad nerazzurro Marotta aveva utilizzato la metafora della lepre e del cacciatore, stavolta è l’allenatore bianconero Massimiliano Allegri, stuzzicato ai microfoni di DAZN nel post-partita contro il Sassuolo, a far uso di un altro paragone molto forte.

A Max non piace la caccia: "Il ruolo di cacciatore? Non sono amante della caccia. La lepre davanti? Se c’è qualcuno davanti, dietro c’è qualcuno che insegue". L’allenatore della Juventus preferisce ricorrere ai giochi che si facevano da piccoli e cambia paragone per descrivere il duello con l’Inter: “È come il gioco di guardie e ladri, è uguale. I ladri scappano e le guardie rincorrono". 

 

 

 

Per la lotta Scudetto, però, Allegri ancora nicchia e gioca a fare il pompiere, guardando più indietro che avanti: "Dobbiamo restare sereni, andiamo a Lecce su un campo difficile e sarà importante prendere tre punti perché oggi abbiamo messo la quinta a 16 punti. A 18 partite dalla fine sono 5 partite". Tra meno di un mese, il 4 Febbario, ci sarà lo scontro diretto a San Siro con la squadra di Simone Inzaghi, è lecito attendersi una Juve capolista, che approfitta della sosta in campionato dei nerazzurri a causa della Supercoppa italiana? Allegri non ci sta: "Avanti nel derby d’Italia? Pensiamo partita dopo partita. Vincere a Lecce è sempre difficile, un passettino alla volta".

Quanto al 3-0 su Sassuolo e alla recente prolificità della Juventus in tema di gol (6 alla Salernitana e 4 al Frosinone in Coppa Italia), Allegri torna il pragmatico di sempre: "Mi sono divertito? Non è questione di divertimento, bisogna vincere delle partite. Nel calcio conta solo quello, il resto non conta. Non era una partita semplice perché è una squadra che aveva vinto con la Fiorentina e ci aveva fatto quattro gol all’andata. E anche stasera nel momento in cui la partita sembrava indirizzata ha trovato delle soluzioni con giocatori bravi come Laurientè e Berardi, ha fatto due belle parate Szczesny. Siamo contenti ma bisogna pensare alla partite di domenica a Lecce perché abbiamo 49 punti e bisogna continuare a lavorare e migliorare, e stare in silenzio".

 

 

 

Menzione finale per i suoi due gioielli, Yildiz e Vlahovic: “Ce ne sono pochi che stoppano e la passano come Yildiz. È giovane, arriveranno anche momenti di down, ma deve restare sereno. Vlahovic è in crescita, col Frosinone ha fatto una brutta mezz'ora, lo sa e quello è segno ancora di una non maturità. Stasera è stato sereno".

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