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Jannik Sinner, Rublev terrorizzato: "Adesso sono nei guai"

Leonardo Iannacci
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Un dato incontrovertibile testimonia la sicurezza con cui Jannik Sinner sta veleggiando agli Open d’Australia: rispetto ai tre top player che lo sopravanzano in classifica (Djokovic, Medvedev e Alcaraz), fila come Luna Rossa: ha vinto quattro partite affondando gli avversari - Van de Zandschulp, De Jong, Baez e Khachanov - senza cedere un set. È nei quarti di nobiltà di uno Slam con un percorso netto (12 a 0, appunto) che, prima di lui, era riuscito soltanto a Gianni Cucelli, Beppe Merlo e Corrado Barazzutti.

La naturalezza con la quale vince anche quando il servizio non funziona è disarmante: contro il russo Khachanov, numero 15 del mondo, il nostro amatissimo rosso di San Candido ha giocato una partita normale sino alla fine della seconda frazione, poi ha acceso il turbo senza essere aiutato dalle prime palle (54% in campo, ma spesso sotto il 50%) e con un Khachanov che non ha sfruttato 9 palle break su 10. I tre set li ha ugualmente portati a casa in scioltezza (6-4, 7-5, 6-3 per la cronaca) denotando una superiorità in termini di talento che ha annichilito il russo, giocatore simile a Jannik ma con meno raffinatezza nel braccio.

 

 

 

«Ho avuto problemi al servizio per quasi due set, dovrò lavorarci sopra prima dei quarti. Non sono sempre freddo ma cerco di far vedere poche emozioni quando perdo un punto. Metto la faccia da poker ed è divertente giocare e alzare il livello quando le condizioni si fanno difficili. Come affronterò la prossima partita? Con il sorriso», ha detto Sinner, idolo degli australiani che tiferanno per lui domani quando affronterà nei quarti un altro russo, quell’Andrej Rublev numero 5 al mondo che ha fatto fuori il padrone di casa Alex De Minaur dopo cinque tiratissimi set (6-4 6-7 6-7 6-3 6-0). Al termine dell’incontro Rublev, che ha perso 4 dei 6 precedenti, ha detto scherzando ma non troppo: «Sinner? Ora sono nei guai».

 

 

 

Ancora una volta Jannik ha celebrato il suo staff definito «una famiglia» e ha ricordato l’ottimo lavoro che sta facendo da quando è entrato come suo allenatore personale Darren Cahill: «Ho iniziato con lui a Eastbourne, prima di Wimbledon, e ho avvertito subito un’energia positiva». Gli Open d’Australia hanno perso il finalista del 2023: con 26 punti su 26 quando ha messo la prima di servizio in campo, Taylor Fritz ha rispedito a casa Stefan Tsitsipas (7-6 5-7 6-3 6-3 il punteggio) e ora incontrerà Djokovic che non ha fatto giocare il francese Mannarino nella sua 32esima vittoria consecutiva a Melbourne.

 

 

 

Minaccioso Nole dopo l’incontro vinto per 6-0 6-0 6-3: «Non è la prima volta che mi capita di crescere durante un torneo. Il recupero fra un match e l’altro è stato perfetto: so come lavorare sul mio corpo e, giorno dopo giorno, sto andando nella direzione giusta». Epilogo sul torneo di doppio, bistrattato ma pur sempre prestigioso trattandosi di uno Slam: Simone Bolelli e Andrea Vavassori si son qualificati per i quarti di finale e nel prossimo turno se la vedranno con la coppia tedesca Puetz e Krawietz. Facciamo, ovviamente, il tifo anche per loro. 
 

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