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Jannik Sinner, contro Djokovic si mette male: "Tutti i trucchi...", la soffiata di McEnroe

Roberto Tortora
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Centosessantadue titoli vinti, record ancora in vita dell’era Open, 7 del Grande Slam in singolare, 9 in doppio e 1 in doppio misto. Numero uno al mondo per quattro anni di fila dal 1981 al 1984, per cinque volte ha vinto la Coppa Davis (’78-’79-’81-’82-’92). Stiamo parlando di una delle leggende del tennis mondiale, cioè John McEnroe, oggi commentatore di Eurosport e intervistato da La Stampa alla vigilia delle semifinali degli Australian Open, in particolare quella tra Novak Djokovic e Jannik Sinner, considerata una finale anticipata. 

“Djokovic sta giocando un tennis incredibile. La chiave per riuscire a batterlo, e questo vale anche per Sinner in semifinale, è la convinzione di poterlo battere. Il tennis è un gioco mentale, sei in campo da solo. Si tratta di credere nel tuo piano di gioco – commenta McEnroe – anche se è molto difficile, perché Djokovic è un muro di gomma, sa come gestirsi quando è necessario, sa come amministrarsi. È completo. Conosce tutti i trucchi del mestiere, e non ha punti deboli. Batterlo in un match al meglio dei cinque set è un'impresa incredibilmente difficile. Ecco perché Djokovic può, e probabilmente vincerà di nuovo qui”, spiega McEnroe.

Qualche speranza per il nostro Sinner, però, c’è: “Penso che Sinner, fra tutti, sia nella posizione migliore per farlo. Ha lavorato duramente per migliorare vari aspetti del suo gioco. Ha puntato di più sul servizio, muovendo un po' il piede posteriore per darsi più spinta. Cerca di essere un po' più imprevedibile, cosa che dovrà fare contro Nole. Dovrà essere disposto a venire a rete su alcuni punti cruciali. Sarà interessante vedere se è già pronto a farlo”.

L’eliminato di lusso, lo spagnolo Carlos Alcaraz, resta per McEnroe il futuro del tennis: “Una speranza per il nostro sport, perché sa fare tutto ed è molto abile in ogni parte del suo gioco. Ha un po' di Rafa, Roger e Novak in lui. Ha vinto due Major e non ha ancora compiuto 21 anni. Ha dimostrato che la vittoria degli Us Open nel 2022 non è stato solo un lampo e che può vincere su qualsiasi superficie. Il suo dritto – spiega l’ex-tennista statunitense - è probabilmente il colpo più pericoloso del momento. La potenza che genera è semplicemente pazzesca. Se lo dovessi affrontare credo che cercherei di attaccare il suo rovescio il più possibile da fondo campo, ma sarebbe come dire che è un brutto colpo, mentre anche il suo rovescio è notevole. A rete è uno dei migliori che abbia mai visto, gli piace venire avanti, il suo servizio è fantastico. È il pacchetto completo. Rincuora vedere la varietà e il mix di soluzioni che sperimenta in campo, in un'epoca in cui la maggior parte dei giocatori più forti si affida alla potenza pura, grande servizio e botte da fondocampo”.

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