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Hamilton in Ferrari? Flavio Briatore: "Carlos Sainz arriverà inc*** nero ai test"

Lorenzo Pastuglia
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Sembrava impossibile e invece è tutto vero: Lewis Hamilton diventerà un pilota della Ferrari a partire dal 2025, per lui è previsto un non meglio specificato contratto pluriennale. Per discutere della faccenda è il caso di scomodare uno “che ne sa”.

Briatore, dopo diversi corteggiamenti negli anni passati, Hamilton si legherà alla Ferrari. È sorpreso?
«Un pilota come lui che cambia team è sorprendente un po’ per tutti. Dico però che la Ferrari ha preso un grande nome e ha un parco-piloti di sicuro valore. Ma da solo non basta. Serve una monoposto competitiva, perché la Red Bull ora è davanti a tutte, poi occorrono altri investimenti importanti nell’area tecnica, con ingegneri validi che facciano progredire l’auto così come i piloti. Altrimenti si sarebbero spesi svariati milioni per il contratto di Lewis e non ci sarebbe un’auto competitiva. Da sola una guida non può lottare per il Mondiale».

 



Ma non sarebbe un problema per Leclerc avere un pilota alla pari come Lewis?
«Il problema non c’è, perché in Formula 1 esiste sia il titolo Piloti che quello Costruttori, dato dalla somma di punti dei due piloti. Quando ne hai due forti in un team, c’è una motivazione in più per fare bene. Non lo vedo un problema, chi sta davanti a metà stagione verrà poi preferito. Conta l’auto, puoi anche avere Superman alla guida o il mio Alonso, ma se non hai il mezzo non puoi cambiare la storia. Anche quando Schumacher è andato alla Ferrari (nel 1996, ndr) ha avuto quattro annidi pausa prima di vincere il primo titolo con Maranello nel 2000».

Però Charles qualche sfogo in passato lo ha dimostrato, essendo piuttosto emotivo...
«Il suo essere scontento nasce più da un’auto (la SF-23, ndr) che la scorsa stagione non era competitiva. Varie volte ha cercato il limite, si è preso molti rischi per metterla più in avanti possibile, ma alcune volte ha sbagliato come può capitare. Non lo vedo mentalmente sofferente di Hamilton».

E se fosse il contrario?
«Dipende, se Leclerc gli starà davanti in pista, può essere un contraccolpo per Lewis. Il peggior nemico è sempre il tuo compagno di squadra, stesso discorso se accadesse il contrario. Se la Ferrari saprà gestirli, possono andare quasi sempre a punti. L’importante, ribadisco, è la macchina».

Però se ricordiamo un pilota a lei caro e di cui ne è il manager, Fernando Alonso, ci fu quel problematico 2007 in McLaren proprio al fianco di Hamilton, nell’anno d’esordio in F1 del britannico...
«Fu una stagione complicata, dato che Ron Dennis (ex team principal di Woking, ndr) non si aspettava un pilota già da subito così forte. Poi ha appoggiato più Lewis a metà stagione, anche se alla fine Fernando è arrivato fino in fondo a lottare per il Mondiale (vinto dalla Ferrari di Kimi Raikkonen nell’anno dello scandalo della Spy Story). Oggi loro due hanno un buon rapporto, sono maturati dopo tanti anni».

L’affare conterà molto per Ferrari e Hamilton a livello di budget?
«Svolgo il ruolo di ambassador della F1 e mi occupo proprio della relazione con promotori, partner esistenti e potenziali. Hamilton in Ferrari ha interessi commerciali notevoli e può portare a entrambi diversi nuovi sponsor. Lewis è un marchio, come lo fu Schumacher in passato e come lo sono ora Alonso e Verstappen. Ci guadagnano sia il team sia il pilota».

Se fosse stato team principal Ferrari, avrebbe puntato allo stesso nome?
«Mi sarei assicurato Leclerc a lungo termine, poi avrei scelto tra Alonso e Hamilton. Mi piacciono Lando Norris e Oscar Piastri, ma sono bloccati da un contratto con la McLaren. Non avrei puntato su Alexander Albon come si diceva in passato, piuttosto avrei tenuto Carlos Sainz».

Visto quando accaduto nel 2020 con Sebastian Vettel, allontanato dalla Ferrari per Sainz con ancora un ultimo Mondiale da correre, disputare un campionato sapendo che non verrai riconfermato non potrebbe giocare a sfavore del team?
«Per me Sainz arriverà incazzato nero ai test con la Ferrari in Bahrain, e avrà grande voglia di rivalsa. Non lo trovo per lui uno svantaggio il mancato rinnovo. Così come non avrà problemi a trovare una squadra. Lo vedo bene in Audi (che fornirà i motori al team Sauber dal 2026, ndr), come già fa suo papà Carlos Sainz senior (che ha vinto l’ultima Dakar con lo stesso marchio)».

Ma se avessero proposto il posto al suo amico Alonso, Fernando avrebbe pensato di tornare a Maranello?
«Lo avrebbe pensato sicuramente e se lo sarebbe meritato pure. L’Aston Martin però lo ha valorizzato e gli ha permesso di dimostrare a tutti che l’età non conta, anche se hai 42 anni».

Ma non le farebbe strano vedere Hamilton vincere l’ottavo titolo superando in testa il suo ex pilota Schumacher, con cui vinse due Mondiali in Benetton prima di andare in Ferrari?
«La Ferrari che vince è un plus per tutti, e lo dico da ambassador della F1. Ci sono tifosi della Ferrari in tutto il mondo. Vedere Hamilton vincere mi farebbe piacere».

 

 

 

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