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Ferrari, Jean Alesi: "Prevedo scintille tra Hamilton e Leclerc"

Paolo Macarti
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«Non ci credevo affatto quando, giovedì, mi hai detto che Lewis approderà a Maranello nel 2025. Ne parlavano da anni e ho pensato alla solita fake-new». Jean Alesi, sotto il sole che illumina Milano, è ancora folgorato dalla notizia dell’arrivo di Hamilton in Ferrari e ci dà la sua versione. Da ex ferrarista, lo fa con il Cavallino tatuato sul cuore.

Si annuncia una strana stagione 2024 con 2 piloti che avranno in mente già la prossima, vero?
«Eh già. Lewis disputerà da par suo il campionato con la Mercedes ma avrà la testa alla Ferrari. E Sainz guiderà la Rossa ben sapendo che, a dicembre, saluterà tutti».

 

 

 

Hamilton 40enne a Maranello. I pro e i contro?
«Sono rimasto stupito ma il mio cuore ferrarista ha gioito. Gli anni non contano se sei un campionissimo».

Toto Wolff ha detto che Lewis aveva bisogno di un nuovo ambiente. Come arriverà in Ferrari?
«Psicologicamente più giovane di 10 anni, sarà un Lewis trentenne e affamato».

Con l’8° mondiale in testa?
«Assolutamente sì. Troverà stimoli nuovi che faranno bene a lui e alla scuderia».

Due soli piloti già titolati sono arrivati in Ferrari e hanno rivinto, lo sa?
«Fangio e Schumacher. Quindi stiamo parlando di eccellenze».

Hamilton è al loro livello?
«È il miglior pilota della Formula 1 moderna: sette titoli mondiali con 103 gran premi vinti e 104 pole. Parlano questi dati incredibili».

Era in Mercedes e la tradirà per una Rossa. Cosa rappresenta la Ferrari per voi piloti?
«Esprime un fascino pazzesco. È l’unico team sempre presente in Formula 1 dal 1950 e, quando entri in quell’abitacolo, ti riempi d’orgoglio. Nei miei anni a Maranello ho vinto poco ma ho sentito sempre il calore del popolo ferrarista, mi sembrava di essere il centravanti di una nazionale rossa».

Hamilton prima guida: ma non c’è già Leclerc?
«Accostare il campione esperto a un 26enne non è una scelta sbagliata. Certo che Lewis farà inevitabilmente ombra a Charles. In pista ma anche come popolarità».

Nasceranno inevitabili gelosie tra i due? Nel passato, in Ferrari, si ricordano rapporti complicati: Prost-Mansell, Villeneuve-Pironi e anche Vettel-Raikkonen...
«Possibile. Si dice che in pista il peggior nemico sia sempre il tuo compagno di squadra. In parte è vero». In McLaren prima e in Mercedes poi, Hamilton si è scontrato duramente con due piloti veloci: Alonso e Rosberg, che tra l’altro gli ha strappato un mondiale».

 

 

 

Accadrà la stessa cosa con Leclerc?
«Starà al team manager mediare».

E poi c’è il problema della macchina: cosa deve fare la Ferrari per consegnare a Hamilton il razzo al quale è abituato?
«Deve migliorare i difetti evidenziati in questi anni. Due cose, essenzialmente: nelle strategie e nell’assetto aerodinamico che fa mangiare le gomme».

Hamilton aiuterà il box?
«È stato preso anche per migliorare le scelte e i parametri della macchina. Porterà in dote il suo enorme bagaglio di esperienza».

Hamilton come i grandissimi del passato: Fangio, Senna, Prost, Lauda?
«Paragoni impossibili. Le monoposto, la tecnica e il comparto tecnologico delle attuali F1 sono diversissime da quelle dei miei tempi. Figuriamoci da quelli di Fangio».

Giocare a due punte, Hamilton-Leclerc, basterà per battere Verstappen nel 2025?
«Max è un campione come Lewis e se la Red Bull va così forte, il 50% è merito suo, basta guardare i distacchi che infligge a Perez».

Che stagione prevede?
«Bella e appassionante. Sono curioso di scoprire che Ferrari sarà, se l’Aston Martin sarà competitiva e se la McLaren fornirà ai due giovani leoni Norris e Piastri una monoposto vincente. E poi Fernando...».

Alonso a 43 anni stupirà ancora?
«Ne sono convinto. Grazie al cielo c’è, con l suo modo di affrontare i Gp e la sua guida vecchio stile». 

 

 

 

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